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Sebastiano Vassalli

Gli italiani sono gli altri

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Recensioni (0)
Inserito il 01-09-2020 da
Disponibile in 0 librerie
Inserito il 01-09-2020 da
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Il compianto romanziere Sebastiano Vassalli, recentemente scomparso, nel corso della sua vita è stato un vivace polemista, capace di dividere gli animi sugli argomenti più disparati. Gli italiani sono gli altri raccoglie i suoi corsivi – apparsi su «Repubblica» e sul «Corriere della Sera» – che più hanno saputo creare un dibattito. «Nella prima fase della sua ideazione, questo libro doveva intitolarsi “guerre perdute”: ognuna delle sezioni che lo compongono rappresenta, infatti, un incontro-scontro con il carattere nazionale italiano, da cui l’autore è uscito sempre soccombente e qualche volta anche malconcio.» Così ci ritroviamo a riflettere su Don Milani e il suo Lettere a una professoressa: dovremmo davvero pensare il nostro sistema educativo sulla base degli insegnamenti di un «mascalzone» che considerava «scapaccioni, scappellotti, frustate e qualche salutare cinghiata» come strumenti didattici? E sulla mafia: perché c’è in Sicilia e non in Svezia? Non sarà perché «i siciliani si vogliono più bene degli svedesi»? La storia potrebbe finire per dare ragione ad Andreotti... E, poi, ancora sui premi letterari («dividono la letteratura per annate come si inaugurano gli anni giudiziari, contando il numero dei delitti, e il numero delle pene») sul Mostro di Firenze (che avrebbe potuto, un giorno, anche diventare ministro) e in genere sugli italiani («perdonisti» che però amano le legge di Brenno, «Guai ai vinti!»: «Perché devo limitarmi a vincere il mio avversario, se posso anche sodomizzarlo?») Come diceva Sartre: «L’inferno sono gli altri», e Vassalli in questa raccolta racconta e commenta l’inferno di stupidità che ha dovuto attraversare durante la sua troppo breve vita.

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Editore: Baldini & Castoldi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 145

Formato: BOOK

ISBN-10: 8868658933

ISBN-13: 9788868658939

Data di pubblicazione: 2015

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Sebastiano Vassalli

Gli italiani sono gli altri

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Il compianto romanziere Sebastiano Vassalli, recentemente scomparso, nel corso della sua vita è stato un vivace polemista, capace di dividere gli animi sugli argomenti più disparati. Gli italiani sono gli altri raccoglie i suoi corsivi – apparsi su «Repubblica» e sul «Corriere della Sera» – che più hanno saputo creare un dibattito. «Nella prima fase della sua ideazione, questo libro doveva intitolarsi “guerre perdute”: ognuna delle sezioni che lo compongono rappresenta, infatti, un incontro-scontro con il carattere nazionale italiano, da cui l’autore è uscito sempre soccombente e qualche volta anche malconcio.» Così ci ritroviamo a riflettere su Don Milani e il suo Lettere a una professoressa: dovremmo davvero pensare il nostro sistema educativo sulla base degli insegnamenti di un «mascalzone» che considerava «scapaccioni, scappellotti, frustate e qualche salutare cinghiata» come strumenti didattici? E sulla mafia: perché c’è in Sicilia e non in Svezia? Non sarà perché «i siciliani si vogliono più bene degli svedesi»? La storia potrebbe finire per dare ragione ad Andreotti... E, poi, ancora sui premi letterari («dividono la letteratura per annate come si inaugurano gli anni giudiziari, contando il numero dei delitti, e il numero delle pene») sul Mostro di Firenze (che avrebbe potuto, un giorno, anche diventare ministro) e in genere sugli italiani («perdonisti» che però amano le legge di Brenno, «Guai ai vinti!»: «Perché devo limitarmi a vincere il mio avversario, se posso anche sodomizzarlo?») Come diceva Sartre: «L’inferno sono gli altri», e Vassalli in questa raccolta racconta e commenta l’inferno di stupidità che ha dovuto attraversare durante la sua troppo breve vita.

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