Lìberos

I cinque snobismi del lettore (per dirne solo alcuni)

Pubblicato il 06-09-2012

Non leggo gli italiani.

Questo lettore è convinto che all'estero abbiano storie (e forse vite) più interessanti. Così una rovinosa giovinezza di provincia raccontata da un italiano gli apparirà appunto provinciale, mentre scritta da uno statunitense sarà il nuovo grande romanzo americano. Lettori così fanno la fortuna di scrittori come Covacich o Tonon, acquistati come francesi o mitteleuropei e poi rivelatisi proditoriamente di Gorizia.

 

Leggo solo i classici.

Variante urbana di “Leggo solo i morti”, questa frase rivela un animo necrofilo da archivista. Pigro per natura, questo lettore non aspira a scoprire le avanguardie, ma è invece fiero di adagiarsi sulle certezze maturate dalle generazioni precedenti. Non andate a dirgli che se i contemporanei di Dostoevskij avessero ragionato come lui, I fratelli Karamazov non sarebbe mai diventato un classico.

 

Non leggo le donne.

Confortato da premi Nobel come Naipaul, accanito sostenitore dell'inferiorità artistica delle donne in letteratura, questo tipo di lettore ha un pregiudizio sessista verso le scrittrici perchè è convinto che esse producano solo storie intime e sentimentali. Regalategli Alice Munro dopo aver scambiato la sovracoperta e poi divertitevi a chiedergli che ne pensa del nuovo Roth.

 

 

Non leggo i libri di genere.

Questo lettore è il più snob di tutti, perchè è convinto di essere uno che legge solo romanzi “veri”, non meccanismi letterari dotati di trama più o meno credibile. Rivelategli l'amara verità: che la Divina Commedia è un fantasy, che Guernica è una graphic novel e che Caino e Abele sono il primo noir. La sua faccia, debitamente fotografata, darà un grande contributo al genere comics.

 

Non leggo libri che parlano di... (morte, guerra, malattia, violenza, bambini, etc).

C'è gente che applica una semplice regola di sopravvivenza quando sceglie una lettura: se la mia vita è piena di cose sgradevoli, perché mi devo ammorbare anche quando leggo un libro? È legittimo, ma questo lettore deve sapere che si perderà Giulietta e Romeo di Shakespeare (che parla di morte), l'Iliade di Omero (che parla di guerra), Il Profumo di Suskind (che parla di violenza e perversione) e Il diario di Anna Frank (che parla di bambini). Sicuri che valga la pena?

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