Lìberos

Lezioni sarde

Pubblicato il 08-08-2012

Sono stata in Sardegna, e non è che questa sia una notizia. Un sacco di gente va e torna dalla Sardegna, continuamente. Io però ci sono andata a conoscere le mie editrici e a presentare Giulietta al Festival Figiurà di Sassari: esordio della sua rinascita editoriale.
E qui mi si è aperto un mondo: quello dei librai che dormono due ore a notte per leggere i libri che vendono e poter consigliare bene i propri clienti.
Quello dei giornalisti che leggono e si appassionano al tuo libro prima di intervistarti, e quando lo fanno hanno l’emozione negli occhi e nella voce.
Quello dei lettori che affrontano i 40 gradi di Scirocco per venirti a dire che hanno divorato il tuo libro, per comprarne tre o quattro copie da regalare, per farti sapere che quello che hai scritto è importante.
Quello dei piccoli editori che ti ospitano in casa loro e dormono sul divano per lasciarti la stanza padronale, e che quando chiedi un’oretta per riposare tra un’intervista e l’altra ti trovano anche l’orsacchiotto che ti faccia compagnia.

 


I piccoli editori con cui fai brainstorming in pigiama su un divanoletto allestito alla meglio in corridoio dopo una cena in riva al mare, perché il mare tu non avevi ancora avuto il tempo di vederlo e di lasciartelo entrare dentro.
Per loro ogni libro è IL LIBRO: ogni autore è una persona, ogni copia è preziosa e deve finire nelle mani giuste.
Per loro è importante che tu senta il profumo degli oleandri e il sapore della seadas; che incontri personalmente i librai; che dici quello che pensi e quello che vuoi; che torni a casa con una famiglia nuova addosso.
E questo dopo aver curato la gestazione della tua creatura come se avesse corpo e anima, dopo averti fatto sentire la fede nelle tue pagine, e dopo aver consegnato le copie una a una nelle mani dei lettori, che sanno chiamare per nome e cognome.
Questa è editoria. Questa è L’EDITORIA.
Di qualità, di valore, di sostanza, di passione.
Incosciente per molti, suicida per alcuni, sicuramente fuori moda e controtendenza.
Ma dio mio, che meraviglia!
Scorci di mondo, di professione e di vita che non si vorrebbe mai lasciare.
La Sardegna, Voltalacarta, le donne, il mare. La misura delle cose, quella giusta. E tutte le parole che abbiamo a disposizione ma che non sappiamo dire.


Chi lo ha scritto

Elena Torresani è nata a Casalpusterlengo (Lo) nel 1974. Blogger acuta e sensibile alle tematiche sociali e in particolare femminili, ha di recente vinto un concorso che le ha permesso di girare il mondo e intervistare le donne che lottano per cambiare la Storia. Giulietta prega senza nome è il suo primo romanzo e lo hanno pubblicato le editrici sassaresi di Voltalacarta, che aderiscono a Lìberos.

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