Lìberos

Sergio Secci, morto alla stazione di Bologna

Pubblicato il 21-01-2015

Sergio Secci morì a 24 anni il 2 agosto del 1980 in quella che fu poi ricordata come la strage della stazione di Bologna. Trentadue anni dopo quell'attentato, i familiari delle vittime attendono ancora i nomi dei colpevoli.
Perché non vada perduta la loro memoria pubblichiamo un ricordo personale di Alberto Masala, che in quell'anno era a Bologna e aveva conosciuto Sergio Secci, a cui la città ha intitolato due anni fa il nuovo teatro comunale.


Sergio Secci ed io per un anno dividemmo lo stesso appartamento in via Miramonte a Bologna. Impossibile non andarci d'accordo e non volergli bene: dolce, cortese, intelligente, generoso, pronto al sorriso.

L'avevo perso di vista perché, prima che lui si laureassse, ero andato a stare per quasi due anni a Venezia.

La mattina del 2 agosto 1980 ero in via della Ghisiliera 10, a poca distanza in linea d'aria dalla stazione, a lavorare per il gruppo teatrale di cui facevo parte. Alle 10,25 ero nelle cantine e non sentii l'esplosione. Ma cominciai a sentire insistentemente un suono ossessivo e ininterrotto di sirene. La via è sul percorso tra l'ospedale Maggiore e la stazione. Salii in strada, presi la moto e decisi di seguire le ambulanze per capire. Impossibile descrivere quello che vidi. Non si respirava. Caricavano i primi feriti sul pavimento dell'autobus. Parlavano delle condutture del gas. Tornai in laboratorio, presi il furgone della compagnia e lo misi a disposizione. Mi pareva l'unica cosa concreta da fare per non intralciare i soccorsi.

 


Due libri… ora mi sono rimasti solo due libri di quell’appartamento in via Miramonte dove abitavamo in tre, e dove, ogni mattina, Pai Tsun I, lo studente cinese di cinema, con la sua gentilezza orientale, tentava di offrirci per la colazione una orribile tazza di blodo con ancora le piumette della gallina che riemergevano…
- “Vuoi blodo?” - “No, grazie, Sergio ed io prendiamo il caffè…” così ogni mattina…

Quando corsi col furgone verso la stazione, non immaginavo che, qualche settimana più tardi, avrei letto su Linus un piccolo articolo che parlava di Sergio Secci… all’ospedale Maggiore… con gravissime ustioni in tutto il corpo… Non è possibile… Sergio… altra corsa al Maggiore… “Secci?… è già morto… da circa un mese… mi dispiace…
Conservo i due libri che gli dovevo restituire.

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