Lìberos

La Sar­de­gna che leg­ge: San­lu­ri­Leg­ge

Pubblicato il 12-05-2017

Sanluri Legge LOC bozzaAde­ren­do al Mag­gio dei Li­bri, la cam­pa­gna na­zio­na­le na­ta nel 2011 con l’o­biet­ti­vo di sot­to­li­nea­re il va­lo­re so­cia­le del­la let­tu­ra nel­la cre­sci­ta per­so­na­le, cul­tu­ra­le e ci­vi­le, San­lu­ri in col­la­bo­ra­zio­ne con Lì­be­ros e col Fe­sti­val Én­tu­la or­ga­niz­za una ras­se­gna let­te­ra­ria che ve­drà pro­ta­go­ni­sti quat­tro au­to­ri nel­le quat­tro do­me­ni­che di Mag­gio. Il pri­mo ap­pun­ta­men­to è sta­to il 7 mag­gio con Cri­stian Man­nu. Ec­co le fo­to di Alec Ca­ni. 
 

 
 

Il pros­si­mo ap­pun­ta­men­to, do­me­ni­ca  14 mag­gio, nel­la sug­ge­sti­va cor­ni­ce del Par­co de­gli Sco­lo­pi sa­rà con Ser­gio Riz­zo e il suo ul­ti­mo la­vo­ro La re­pub­bli­ca dei broc­chi.  Il gior­na­li­sta, già au­to­re in­sie­me a Gian An­to­nio Stel­la di "La ca­sta" ed al­tri suc­ces­si edi­to­ria­li sem­pre in te­ma at­tua­li­tà-po­te­re-po­li­ti­ca, in que­sto li­bro lan­cia il suo at­to d'ac­cu­sa con­tro tut­ta la clas­se di­ri­gen­te ita­lia­na: "Era­va­mo un pae­se che ave­va fa­me di cre­sce­re: ades­so sia­mo la Re­pub­bli­ca dei broc­chi." Per­ché al di là del­la que­stio­ne mo­ra­le, al di là dei rea­ti e del do­lo, al di là de­gli in­te­res­si pri­va­ti che si fan­no at­ti pub­bli­ci, la que­stio­ne cru­cia­le è che la no­stra clas­se di­ri­gen­te sem­pli­ce­men­te non è al li­vel­lo di quel­la de­gli al­tri pae­si svi­lup­pa­ti. I broc­chi non vo­glio­no mi­glio­ra­re, ri­for­ma­re, far avan­za­re il pae­se: vo­glio­no che tut­to re­sti com'è per sem­pre, per go­der­si le pro­prie ren­di­te di po­si­zio­ne.

Ter­zo ap­pun­ta­men­to, do­me­ni­ca 21 mag­gio nuo­va­men­te al Par­co Gli Sco­lo­pi con An­drea Scan­zi. Già ospi­te di Én­tu­la in una pre­ce­den­te edi­zio­ne, a San­lu­ri par­le­re­mo del suo ro­man­zo I mi­glio­ri di noi. "Un ro­man­zo sul­l’a­mi­ci­zia e sul­l’a­mo­re, sul tem­po che ci sci­vo­la ad­dos­so, sul­le co­se che la­scia­mo an­da­re, e su quel­lo che ab­bia­mo sal­va­to. Fa­bio non si è mai mos­so dal­la cit­tà in cui è na­to, ha un fi­glio lon­ta­no e un la­vo­ro che non è di­ver­so da mol­ti al­tri. Max è tor­na­to da chis­sà do­ve e chis­sà per­ché. Non ha nien­te e nes­su­no. Ep­pu­re, per i due che si rin­con­tra­no do­po qua­si tren­t’an­ni, è co­me non es­ser­si mai la­scia­ti: le cor­se not­tur­ne in bi­ci­clet­ta, la mu­si­ca, il vi­no. I ca­ni, quel­li sal­va­ti e quel­li sal­va­to­ri. Le pro­mes­se. E le ri­sa­te, ap­pog­gia­ti al ban­co del so­li­to bar". 

Chiu­de la ras­se­gna do­me­ni­ca 28 mag­gio al Ca­stel­lo giu­di­ca­le Mi­le­na Agus con il suo at­te­sis­si­mo ro­man­zo Ter­re pro­mes­se, in usci­ta in que­sti gior­ni. Cia­scu­no di noi ha la sua ter­ra pro­mes­sa, an­zi, le sue ter­re pro­mes­se. Ma va­le la pe­na di con­ti­nua­re a cer­car­le? Que­sta è la do­man­da che Mi­le­na Agus si po­ne, in­se­guen­do le ter­re pro­mes­se di tre ge­ne­ra­zio­ni di una fa­mi­glia sar­da. Tut­ti pro­ce­do­no da una ter­ra pro­mes­sa al­l’al­tra, il­lu­si e de­lu­si, fin­ché, un gior­no, po­treb­be­ro for­se de­ci­de­re di fer­mar­si e con­clu­de­re lí quel viag­gio sfi­nen­te.In que­sto nuo­vo li­bro Mi­le­na Agus ci por­ta, scor­ta­ti dal suo sguar­do lu­ci­do e amo­ro­so, den­tro ai no­stri so­gni piú se­gre­ti, nel­l’il­lu­sio­ne-de­lu­sio­ne del­la vi­ta, con de­li­ca­ta mae­stria e sor­ti­le­gio.

 

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