Lìberos

Io sono cultura: il rapporto 2019

Pubblicato il 23-06-2019

Dalla prefazione di Io sono cultura - Rapporto 2019 (Fondazione Symbola – Unioncamere)

Nel 1990 il politologo americano Joseph Nye in un articolo apparso su The Atlantic, rivista di politica ed economia statunitense, coniava il termine Soft power. Il concetto, ripreso e ampliato successivamente dallo stesso autore in un best seller dal titolo omonimo, veniva contrapposto all’hard power statunitense, fondato sull’idea che l’affermazione nazionale si basa su aspetti hard quali il prodotto interno lordo, la difesa dei confini o la potenza militare. Nye proponeva, invece, una più efficace via europea soft, in grado d’influenzare il mondo e quindi competere, facendo leva sul convincimento e sul potere di seduzione della cultura.
Sono passati quasi trent'anni e per uno strano giro della storia, la geografia di Nye torna ad essere di grande attualità.  […]
Nonostante le politiche non abbiano mai fatto la differenza, l’Italia, grazie alla storia e alla forza della società e delle imprese, gode di un grande potere di seduzione culturale nel mondo, certificato anche da recenti classifiche. Alla cultura e alla creatività e alla loro capacità di creare soft economy, un neologismo che abbiamo coniato per indicare un’economia che punta sulla qualità valorizzando l’identità delle comunità e dei territori, rispettando l’ambiente e incorporando bellezza, Fondazione Symbola e Unioncamere in collaborazione con la Regione Marche, da nove anni dedicano il rapporto Io sono cultura. […]
Io sono cultura — con i suoi numeri e le sue storie, realizzato anche grazie al contributo prezioso di circa 40 personalità di punta nei diversi settori analizzati — scandaglia e racconta le energie nascoste dietro questi risultati. Attraverso un’idea di cultura fatta naturalmente di musei, gallerie, festival, beni culturali, letteratura, cinema, performing arts, ma anche di industrie creative e made in Italy: cioè tutte quelle attività che non producono beni culturali, ma che dalla cultura traggono linfa creativa e competitività. […]

L’Italia in cammino che anima le pagine del rapporto non è da sola la soluzione ai mali antichi del Paese: non solo il debito pubblico, l’economia illegale, le diseguaglianze sociali, il ritardo del Sud, una burocrazia inefficace e spesso soffocante. Quella raccontata in Io sono cultura è però un’Italia vitale, da cui il Paese può attingere. Talenti ed energie per rafforzare un modello di sviluppo che i nostri Padri costituenti oltre settant’anni fa indicarono nell’art. 9 della Costituzione Italiana. Articolo che il presidente Carlo Azelio Ciampi considerava il più originale perché, unico al mondo, tiene insieme lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica con la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione. E assegna questa missione non allo Stato ma alla Repubblica. Cioè a tutti noi.

Carlo Sangalli Presidente Unioncamere
Ermete Realacci Presidente Fondazione Symbola

Leggi il rapporto completo nel sito di Symbola - Fondazione per le qualità italiane.

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