Si leva il vento: Éntula!
Pubblicato il 31-08-2013
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Ci siamo, la prima edizione di
Éntula parte il 7 settembre, ma solo per chi non si è mai avvicinato a Lìberos rappresenta una novità: chi ha seguito anche una sola delle tappe di
Scrittori a piede Lìberos (un centinaio, da gennaio ad agosto) sa di cosa parliamo.
Éntula è il risultato di un anno di lavoro passato a tessere relazioni, a sperimentare collaborazioni e combinazioni, a trovare punti in comune e strade da battere insieme a strutture pubbliche e private. L’abbiamo detto e ripetuto tante volte: se una sola parola dovesse riassumere la filosofia di Lìberos, quella parola sarebbe
rete, e, come ogni rete, è fatta di nodi.
I primi nodi sono quelli attorno ai quali è nata l’idea di Lìberos: i lettori e gli operatori del circuito. Poter offrire ai lettori occasioni di incontro e sostenere chi dei libri ha fatto un mestiere è sempre e comunque il cuore della nostra attività. Ma perché questo possa realizzarsi è necessario che altri nodi si aggiungano alla rete.
Non ci aspettavamo, ed è stata una felice sorpresa, che tanti piccoli comuni della Sardegna, spesso tagliati fuori dai circuiti proprio perché piccoli e periferici, ci cercassero per dirci “Anche noi siamo Lìberos”. Dalla semplice adesione, che significa riconoscersi nel Codice etico dell’Associazione, alla partecipazione attiva alle iniziative il passo è stato breve. Si è aggiunto quindi un altro nodo, ed è quello che dimostra che la fame di cultura e il bisogno di condivisione non sono appannaggio esclusivo dei grandi centri (dove spesso la sovrapposizione delle iniziative ne svilisce l’importanza), ma riguarda tutta la Sardegna: anche per questo è nata Lìberos, per esserci dove serve.
C’è poi il nodo dei nodi, quello che maggiormente rappresenta lo
spirito Lìberos, ed è la partnership con altri festival e premi letterari, con associazioni e strutture, sarde e non, che si occupano come noi di cultura e sostegno alle iniziative culturali: è il segno tangibile e ormai irrinunciabile che pensare al plurale, pensare e fare insieme, è l’unico modo per creare un benessere che duri e abbia senso.
Questo proliferare di nodi ha portato a
Éntula, un festival letterario policentrico che dura tre mesi e che spazia dal fantasy al reportage, dall’autore da milioni di copie all’esordiente, dalla Sardegna all’Argentina e poi di nuovo alla Sardegna, e che è il primo passo per far diventare consuetudine il consumo culturale, per rendere ordinario lo straordinario e accessibile l’inaccessibile.
Ci piace pensare che l’azione da cui
Éntula prende il nome,
entulare, sia proprio questo primo passo: separare il grano dalla pula, fare una scelta di valore, raccogliere quel grano che poi diventa pane e fare della cultura un pane quotidiano che abbia il sapore del pane della festa.
Per informazioni e aggiornamenti sul programma, visita il sito entula.liberos.it
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