Lìberos

La lettura e il "caso Sardegna"

Pubblicato il 25-01-2015

L’I­STAT ha ap­pe­na fat­to co­no­sce­re i da­ti sul­la let­tu­ra di li­bri in Ita­lia nel 2014. Le co­se non van­no be­ne: con­ti­nua il ca­lo dei let­to­ri (il 41,4% de­gli ita­lia­ni ha let­to al­me­no un li­bro nel­l’ar­co del­l’an­no, ri­spet­to al 43% del 2013 e al 46% del 2012), che ci ri­por­ta esat­ta­men­te al­la si­tua­zio­ne del 2002. A quat­tro an­ni di au­men­to del­la per­cen­tua­le dei let­to­ri re­gi­stra­to dal 2007 al 2010, sia pu­re di un pun­to al­la vol­ta, fa se­gui­to un pe­rio­do di de­cre­sci­ta piut­to­sto pre­ci­pi­to­sa: nel­l’ul­ti­mo bien­nio qua­si cin­que pun­ti per­cen­tua­li in me­no.

Se pren­dia­mo a ri­fe­ri­men­to il da­to più ele­va­to de­gli ul­ti­mi an­ni, quel­lo del 2010, e lo con­fron­tia­mo con quan­to è ac­ca­du­to nel 2014, pos­sia­mo ve­de­re che l’ar­re­tra­men­to più sen­si­bi­le si ma­ni­fe­sta fra i bam­bi­ni e i ra­gaz­zi: il ca­lo è sta­to di 8 pun­ti per­cen­tua­li nel­la fa­scia d’e­tà che va dai 6 ai 10 an­ni (52,5% con­tro 44,6%), di ben 12 pun­ti nel­la fa­scia in cui si leg­ge di più, quel­la com­pre­sa fra gli 11 e i 14 (65,4% con­tro 53,5%), di 8 pun­ti nel­la fa­scia 15-17 (59,1% con­tro 51,1%). Un ve­ro e pro­prio tra­col­lo. Il ca­lo è ge­ne­ra­liz­za­to, an­che se più con­te­nu­to, an­che in al­tre clas­si d’e­tà. So­lo fra gli ul­tra­set­tan­ten­ni la let­tu­ra si man­tie­ne so­stan­zial­men­te sta­bi­le, in­tor­no al 22%. Que­sta ten­den­za, se do­ves­se es­se­re con­fer­ma­ta an­che ne­gli an­ni fu­tu­ri con la stes­sa in­ten­si­tà, pro­dur­reb­be ef­fet­ti dram­ma­ti­ci: quan­do que­sti ra­gaz­zi di­ven­te­ran­no adul­ti, la let­tu­ra po­treb­be di­ven­ta­re un fe­no­me­no di nic­chia.

Da no­ta­re che il 52,4% dei bam­bi­ni di 6-10 e il 44,3% di quel­li di 11-14 non han­no avu­to tra le ma­ni al­tri li­bri al di fuo­ri di quel­li sco­la­sti­ci e non han­no al­tre abi­tu­di­ni di let­tu­ra se non per mo­ti­vi le­ga­ti al­lo stu­dio.
Re­sta­no con­fer­ma­te le dif­fe­ren­ze tra aree geo­gra­fi­che: la per­cen­tua­le dei let­to­ri è del 49 nel­le re­gio­ni del nord-est e del 48,1 nel nord-ove­st, del 44,9 nel­l’I­ta­lia cen­tra­le; del 29,4 al sud, del 31,1 nel­le iso­le. La pun­ta mas­si­ma si re­gi­stra nel­la pro­vin­cia di Bol­za­no con il 54,5%, men­tre il fa­na­li­no di co­da è rap­pre­sen­ta­to dal­la Si­ci­lia, do­ve so­lo un re­si­den­te su quat­tro (26,2%) ha let­to al­me­no un li­bro nel cor­so del 2014.

Ma pro­prio ana­liz­zan­do i da­ti per area geo­gra­fi­ca emer­ge un fe­no­me­no mol­to in­te­res­san­te da ana­liz­za­re. In­fat­ti, in Sar­de­gna è sta­ta ri­le­va­ta una quo­ta di let­to­ri pa­ri al 45,7% del­la po­po­la­zio­ne, rag­giun­gen­do per­cen­tua­li su­pe­rio­ri a quel­le di mol­te re­gio­ni cen­tro-me­ri­dio­na­li.
Non pos­sia­mo spie­gar­ci que­sto di­va­rio, se te­nia­mo con­to so­lo di pa­ra­me­tri so­cio-eco­no­mi­ci e nep­pu­re se fac­cia­mo ri­cor­so a in­di­ca­to­ri più fa­cil­men­te cor­re­la­bi­li al­la let­tu­ra: in Sar­de­gna il li­vel­lo di istru­zio­ne è ad­di­rit­tu­ra in­fe­rio­re, an­che se di po­co, a quel­lo del­la Si­ci­lia (il 53,4% de­gli adul­ti sar­di non è an­da­to ol­tre la li­cen­za me­dia, con­tro il 52,1% dei si­ci­lia­ni), lo stes­so si può di­re per la di­sper­sio­ne sco­la­sti­ca (in Sar­de­gna il 25,5% dei gio­van­ni ab­ban­do­na pre­ma­tu­ra­men­te gli stu­di con­tro il 24,8% del­la Si­ci­lia) e per nu­me­ro di lau­rea­ti (il 15,6% fra i tren­ten­ni sar­di ri­spet­to al 16,6 fra i si­ci­lia­ni di pa­ri età), men­tre in en­tram­be le re­gio­ni il 27% dei quin­di­cen­ni non rag­giun­ge com­pe­ten­ze di let­tu­ra suf­fi­cien­ti.
Due so­li ele­men­ti pos­so­no aiu­tar­ci a com­pren­de­re l’e­nor­me dif­fe­ren­za fra le due iso­le per quan­to ri­guar­da la quo­ta dei let­to­ri e lo pos­sia­mo in­di­vi­dua­re ne­gli in­ve­sti­men­ti che per de­cen­ni la Re­gio­ne Sar­de­gna ha de­di­ca­to ai ser­vi­zi bi­blio­te­ca­ri sul ter­ri­to­rio: il li­vel­lo dei ser­vi­zi del­le bi­blio­te­che pub­bli­che sar­de è in mol­ti ca­si di ot­ti­ma qua­li­tà, men­tre gran par­te del­le bi­blio­te­che si­ci­lia­ne so­no in uno sta­to di de­so­lan­te ab­ban­do­no; del re­sto, i da­ti quan­ti­ta­ti­vi so­no mol­to elo­quen­ti e ci di­co­no che in Sar­de­gna è ope­ran­te una bi­blio­te­ca ogni 5.109 abi­tan­ti, men­tre in Si­ci­lia il rap­por­to è di uno a 18.499. L’al­tro ele­men­to da con­si­de­ra­re può es­se­re in­di­vi­dua­to nel­le at­ti­vi­tà di pro­mo­zio­ne del­la let­tu­ra, svol­te con con­ti­nui­tà e in­tel­li­gen­za, spes­so coin­vol­gen­do i di­ver­si at­to­ri del­la fi­lie­ra del li­bro: au­to­ri, edi­to­ri, bi­blio­te­ca­ri, in­se­gnan­ti, li­brai.
For­se non so­no que­ste le so­le cau­se del di­va­rio, ma non ne ve­do al­tre.
Il gra­fi­co è di Lucia Schirru

Chi l'ha scrit­to?

Gio­van­ni So­li­mi­ne in­se­gna pres­so l'U­ni­ver­si­tà di Ro­ma La Sa­pien­za ed è pre­si­den­te del Fo­rum del li­bro. I suoi stu­di si orien­ta­no prin­ci­pal­men­te al­la ge­stio­ne e mo­ni­to­rag­gio dei ser­vi­zi bi­blio­te­ca­ri, al­la pro­get­ta­zio­ne e al­lo svi­lup­po del­le col­le­zio­ni bi­blio­gra­fi­che, al­le tra­sfor­ma­zio­ni in at­to nel­la pro­du­zio­ne e cir­co­la­zio­ne del­le co­no­scen­ze, al­la va­lu­ta­zio­ne del­la ri­cer­ca. Il suo ul­ti­mo vo­lu­me è Sen­za sa­pe­re: il co­sto del­l’i­gno­ran­za in Ita­lia (La­ter­za, 2014).

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