Per
Nicolò Migheli «è come il gioco della torre però una scelta occorre farla. I libri bussola sono tanti e i lettori pochi. Data la realtà pessima che stiamo vivendo totalmente dimentichi del nostro passato, consiglio un libro che racconta di un uomo che seppe opporsi al totalitarismo, all’assoggettamento dell’anima, a progetti disumani.
Resistenza e resa di Dietrich Bonhoeffer (Breslau 1906 - Flossenburg 1945) è tutto questo. Pastore protestante seppe opporsi a Hitler e per questa ragione incarcerato e poi fucilato il 9 aprile 1945 nel campo di concentramento di Flossenbürg. Non è necessario essere credenti per apprezzare questo libro, basta la sensibilità umana per capire quanto sia importante resistere, anche quando tutto quel che ci circonda cospira per convincerci che è inutile, che abbiamo fallito.
Francesco Trento suggerisce «Allen,
Come si diventa nazisti (racconta come si diventa non umani, quindi per contrasto credo insegni come si possa rimanere umani). Immagino sia molto utile anche per contrastare quelli che dicono "ma che vuoi che sia, ma lasciali lavorare" di fronte a Trump che separa i figli dai genitori. Il nazismo non inizia con quelli che dicono "sterminiamo gli ebrei". Il nazismo inizia con quelli che dicono: no, però in effetti gli ebrei (gli immigrati, i nomadi, gli omosessuali, i buonisti) ci causano dei problemi, questi invece vediamo che fanno, facciamoli provare, ma che vuoi che sia.»
«Consiglio un libro che fu presentato proprio nel circuito di Lìberos:
Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda, edito da Baldini&Castoldi. La storia vera di Enaiatollah, nato Azara e fuggito dai talebani per trovare la felicità in Europa, salpando con un barcone dopo mille sofferenze. Credo che la lettura di questo libro e le riflessioni che ne scaturiscono possano restituire un po' di umanità anche a chi ha dimenticato di possederne.»
Davide Piras
Per
Carla Fiorentino «il libro bussola per il momento drammatico che stiamo vivendo è
Il buio oltre la siepe di Harper Lee, perché mi piace credere che se i nostri attuali politici lo avessero letto, il buio oltre la nostra siepe oggi sarebbe meno buio».
Angelo Ferracuti, senza altri commenti, ci consiglia un libro che per noi è bussola, come bussola è stato e rimane tutt'ora il suo autore:
La frontiera, di Alessando Leogrande.
«Una parte di me reagisce sempre male ai libri che Lo devi assolutamente leggere, questo libro ti spiega il presente/passato/futuro, in questo libro trovi tutte le risposte, questo libro non puoi non averlo letto. Molti capolavori della letteratura li ho a lungo ignorati perché qualcuno me li ha presentati in questo modo. Eppure quanti romanzi ho scoperto perché mi sono stati consigliati, prestati (massimo segno d'amore), perché qualcuno me ne ha parlato trasmettendomi il suo entusiasmo di lettore! Tutta 'sta premessa perché non sai quale scegliere, ve'? Eh, ma davvero uno solo? Uno.
Furore, di John Steinbeck. Per il solo motivo che è bellissimo.»
Alessandro Mazzarelli
Mylene Fernández Pintado «Mi permetto di consigliare due che sono stati come bussole per me...
Comma 22, di Joseph Heller, e
Una banda di idioti, di John Kennedy Toole.»
Maurizio Torchio, invece, ci regala una citazione:
– Qual è il tuo piatto preferito, quello che ti piace di piú?
– La palla di miglio.
– Sí? Meglio del pollo?
– Pollo? Non posso mangiarlo mai. Perché dovrei farmelo piacere?
da
La fame, di
Martín Caparrós:
«Conosciamo la fame, siamo abituati alla fame: abbiamo fame due, tre volte al giorno. Nelle nostre vite non esiste niente che sia piú frequente, piú costante, piú presente della fame - e, al tempo stesso, per la maggior parte di noi, niente che sia piú lontano dalla fame vera». Per comprenderla, per raccontarla, Martín Caparrós ha viaggiato attraverso l'India, il Bangladesh, il Niger, il Kenya, il Sudan, il Madagascar, l'Argentina, gli Stati Uniti, la Spagna. Lí ha incontrato persone che, per diverse ragioni - siccità, povertà estrema, guerre, emarginazione - soffrono la fame.
La fame è fatto delle loro storie, e delle storie di coloro che lavorano in condizioni molto precarie per mitigarla e di coloro che vi speculano sopra, affamando tanta gente.
La fame intende, soprattutto, svelare i meccanismi che fanno sí che quasi un miliardo di persone non mangino quanto è necessario. Un prodotto ineludibile dell'ordine mondiale? Il frutto della pigrizia e dell'arretratezza? Un affare di pochi? Un problema in via di soluzione? Il fallimento di una civiltà? Un libro scomodo e appassionato, una cronaca che riflette e un saggio che racconta, un
pamphlet che denuncia una vergogna intollerabile e cerca vie di uscita per eliminarla con urgenza.
per
Omar Onnis «Uno è poco, com'è ovvio. Ma, visti i tempi, mi limito a questi:- Dan Simmons, ciclo dei
Canti di Hyperion (in particolare i primi due: Hyperion e La caduta di Hyperion);
- J.R.R. Tolkien,
Il Signore degli Anelli (possibilmente nella prossima, nuova traduzione).»