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Andrea Molesini

Non tutti i bastardi sono di Vienna

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 02-09-2014 da aledem
Aggiornato il 02-09-2014 da aledem
Disponibile in 5 librerie
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Aggiornato il 02-09-2014 da aledem
Disponibile in 5 librerie

Orgoglio, patriottismo, odio, amore: passioni pure e antiche si mescolano e si scontrano tra loro, intorbidate più che raffrenate dal senso, anch'esso antico, di reticenza e onore. Villa Spada, dimora signorile di un paesino a pochi chilometri dal Piave, nei giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918: siamo nell'area geografica e nell'arco temporale della disfatta di Caporetto e della conquista austriaca. Nella villa vivono i signori: il nonno Guglielmo Spada, un originale, e la nonna Nancy, colta e ardita; la zia Maria, che tiene in pugno l'andamento della casa; il giovane Paolo, diciassettenne, orfano, nel pieno dei furori dell'età; la giovane Giulia, procace e un po' folle, con la sua chioma fiammeggiante. E si muove in faccende la servitù: la cuoca Teresa, dura come legno di bosso e di saggezza stagionata; la figlia stolta Loretta, e il gigantesco custode Renato, da poco venuto alla villa. La storia, che il giovane Paolo racconta, inizia con l'insediamento nella grande casa del comando militare nemico. Un crudo episodio di violenza su fanciulle contadine e di dileggio del parroco del villaggio, accende il desiderio di rivalsa. Un conflitto in cui tutto si perde, una cospirazione patriottica in cui si insinua lo scontro di psicologie, reso degno o misero dall'impossibilità di perdonare, e di separare amore e odio, rispetto e vittoria.

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Michela L.

Lo scenario è quello straziante e violento della prima Guerra mondiale e, precisamente, dei giorni subito dopo la disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917). Gli austriaci invadono un piccolo paesino del Veneto, Refrontolo, distante qualche miglio dal Piave, ed organizzano il loro quartier generale a Villa Spada, dimora signorile del luogo, imponendosi nella vita e negli ambienti dei componenti della famiglia.
Protagonista ed io narrante della storia è il diciassettenne Paolo, nipote dei signori Spada, orfano di padre e madre che, pur non potendo combattere al fianco dell’esercito italiano sul campo di battaglia, vista la giovane età farà la sua parte anche senza avere indosso la divisa militare.
Orgoglio, patriottismo, tradimenti, odio ed anche amore, sono forse i veri protagonisti di questa storia, ma il personaggio che maggiormente mi ha incuriosito ed interessato è certamente il nonno Guglielmo Spada che, dotato di un carattere calmo, simpatico e sarcastico, mai eccessivo o sopra le righe, riuscirà a mantenere un dignitoso contegno anche nelle situazioni più atroci. E come se non bastasse, il suo sogno nel cassetto è quello di diventare uno scrittore!! Non mi sorprenderebbe affatto se tra qualche tempo questo libro venisse utilizzato nelle scuole come testo di lettura, per approfondire l’argomento storico della Guerra e, soprattutto, per riflettere sul fatto che Non tutti i bastardi sono di Vienna.

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Editore: Sellerio

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 361

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8838925003

ISBN-13: 9788838925009

Data di pubblicazione: 2010

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Orgoglio, patriottismo, odio, amore: passioni pure e antiche si mescolano e si scontrano tra loro, intorbidate più che raffrenate dal senso, anch'esso antico, di reticenza e onore. Villa Spada, dimora signorile di un paesino a pochi chilometri dal Piave, nei giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918: siamo nell'area geografica e nell'arco temporale della disfatta di Caporetto e della conquista austriaca. Nella villa vivono i signori: il nonno Guglielmo Spada, un originale, e la nonna Nancy, colta e ardita; la zia Maria, che tiene in pugno l'andamento della casa; il giovane Paolo, diciassettenne, orfano, nel pieno dei furori dell'età; la giovane Giulia, procace e un po' folle, con la sua chioma fiammeggiante. E si muove in faccende la servitù: la cuoca Teresa, dura come legno di bosso e di saggezza stagionata; la figlia stolta Loretta, e il gigantesco custode Renato, da poco venuto alla villa. La storia, che il giovane Paolo racconta, inizia con l'insediamento nella grande casa del comando militare nemico. Un crudo episodio di violenza su fanciulle contadine e di dileggio del parroco del villaggio, accende il desiderio di rivalsa. Un conflitto in cui tutto si perde, una cospirazione patriottica in cui si insinua lo scontro di psicologie, reso degno o misero dall'impossibilità di perdonare, e di separare amore e odio, rispetto e vittoria.

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Protagonista ed io narrante della storia è il diciassettenne Paolo, nipote dei signori Spada, orfano di padre e madre che, pur non potendo combattere al fianco dell’esercito italiano sul campo di battaglia, vista la giovane età farà la sua parte anche senza avere indosso la divisa militare.
Orgoglio, patriottismo, tradimenti, odio ed anche amore, sono forse i veri protagonisti di questa storia, ma il personaggio che maggiormente mi ha incuriosito ed interessato è certamente il nonno Guglielmo Spada che, dotato di un carattere calmo, simpatico e sarcastico, mai eccessivo o sopra le righe, riuscirà a mantenere un dignitoso contegno anche nelle situazioni più atroci. E come se non bastasse, il suo sogno nel cassetto è quello di diventare uno scrittore!! Non mi sorprenderebbe affatto se tra qualche tempo questo libro venisse utilizzato nelle scuole come testo di lettura, per approfondire l’argomento storico della Guerra e, soprattutto, per riflettere sul fatto che Non tutti i bastardi sono di Vienna.

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