Un episodio di vita quotidiana, di sconcertante banalità, e novantanove variazioni sul tema, in cui la storia viene ridetta mettendo alla prova tutte le figure retoriche, i diversi generi letterari (dall'epico al drammatico, dal racconto gotico alla lirica giapponese), giocando con sostituzioni lessicali, frantumando la sintassi, permutando l'ordine delle lettere alfabetiche... Un effetto comico travolgente, che già si è prestato a realizzazioni teatrali, ma al tempo stesso un esperimento sulle possibilità del linguaggio che può essere usato, come già è avvenuto, per fini didattici.
"Questi gli esercizi di stile di Raymond Queneau, che per anni mi hanno tentato come traduttore, perché erano ritenuti intraducibili, legati come sono al "genio" specifico della lingua francese. Non si trattava di tradurre, almeno nel senso corrente del termine, ma di capire le regole di gioco che Queneau si era poste, e quindi giocare la stessa partita con un'altra lingua. Magari, come ho fatto, azzardando qualche mossa in più, dato che Queneau aveva aperto la strada e non restava che continuare, e andar oltre, nello stesso spirito.
A tranquillizzare il lettore (e per non sottrargli il gusto del testo originale) questa edizione si presenta come traduzione con testo a fronte. Omaggio, umile e devoto, a un grande artificiere che ci insegna a muoverci nella lingua come in una polveriera. E per artificiere si intende Maestro dell'Artificio.
Umberto Eco