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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Henry Miller

Tropico del Cancro­ - Tropico del Capricorno

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 30-11-2013 da Maria Agostina
Aggiornato il 10-11-2022 da Maria Agostina
Disponibile in 2 librerie
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Recensioni

Maria Agostina

Quando i ragazzi a scuola chiedono a me spunti per il tema d'italiano io suggerisco loro di scrivere di qualunque cosa in libertà, purché in italiano. E loro mi provocano chiedendo se nel qualunque siano compresi il razzismo, la violenza, l'apologia di reato... Io insisto: qualunque cosa, purché sia scritto in italiano.
Ecco d'ora in poi dirò «scrivete anche della merda. Se lo fate bene come Miller, il dieci non ve lo può negare nessuno». Perché Miller scrive e descrive magistralmente tutto, malattie e relative cure, miseria nera, anime e corpi e secrezioni e vita nei bassifondi. Scrive in libertà. E a leggerlo ci si sente liberi. Liberi per una volta di non essere politically correct. Liberi di leggere quello che non si può dire e nemmeno più pensare. Liberi.

In Tropico del Cancro Miller appare solo un po' prolisso a volte, ma si può perdonare tutto a chi scrive: All'improvviso, fuor dal nulla, comparvero due amanti; ogni tanti metri si fermavano ad abbracciarsi, e quando non potei più seguirli con gli occhi seguii il rumore dei loro passi, sentii la sosta improvvisa, e quindi ancora il lento passo serpeggiante. Sentivo i loro corpi piegarsi e cedere contro la staccionata, sentivo le scarpe scricchiare quando i muscoli si tendevano nell'abbraccio. Per la città vagavano, per le strade contorte, verso il canale vitreo dove l'acqua giace nera come il carbone. C'era qualcosa di fenomenale in questo. Non ce n'erano due come loro in tutta Digione.
Tutto si perdona a chi sa farti danzare di curiosità dietro a due sconosciuti da dentro il tuo letto. That's Henry Miller folks!

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Editore: Mondadori

Lingua: Italiano

Numero di pagine: 720

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-13: 9788804551485

Data di pubblicazione: 2006

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Ecco d'ora in poi dirò «scrivete anche della merda. Se lo fate bene come Miller, il dieci non ve lo può negare nessuno». Perché Miller scrive e descrive magistralmente tutto, malattie e relative cure, miseria nera, anime e corpi e secrezioni e vita nei bassifondi. Scrive in libertà. E a leggerlo ci si sente liberi. Liberi per una volta di non essere politically correct. Liberi di leggere quello che non si può dire e nemmeno più pensare. Liberi.

In Tropico del Cancro Miller appare solo un po' prolisso a volte, ma si può perdonare tutto a chi scrive: All'improvviso, fuor dal nulla, comparvero due amanti; ogni tanti metri si fermavano ad abbracciarsi, e quando non potei più seguirli con gli occhi seguii il rumore dei loro passi, sentii la sosta improvvisa, e quindi ancora il lento passo serpeggiante. Sentivo i loro corpi piegarsi e cedere contro la staccionata, sentivo le scarpe scricchiare quando i muscoli si tendevano nell'abbraccio. Per la città vagavano, per le strade contorte, verso il canale vitreo dove l'acqua giace nera come il carbone. C'era qualcosa di fenomenale in questo. Non ce n'erano due come loro in tutta Digione.
Tutto si perdona a chi sa farti danzare di curiosità dietro a due sconosciuti da dentro il tuo letto. That's Henry Miller folks!

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