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E intanto, mentre non c'eri...

Maria Agostina


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Michela L.


Huckelberry Finn
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"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

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Chuck Palahniuk

Soffocare

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (2)
Inserito il 28-09-2014 da Sandro Ghiani
Aggiornato il 28-09-2014 da Sandro Ghiani
Disponibile in 7 librerie
Inserito il 28-09-2014 da Sandro Ghiani
Aggiornato il 28-09-2014 da Sandro Ghiani
Disponibile in 7 librerie

Studente di medicina fallito, Victor Mancini ha architettato un piano ingegnoso per pagare le spese ospedaliere della vecchia madre: ogni giorno sceglie un ristorante diverso, ci va a cena con un amico e, nel bel mezzo della serata, fa finta di soffocare per un boccone andato di traverso. Immancabilmente qualcuno si lancia a salvarlo, e ogni volta questo qualcuno si sente "trasformato" da questa esperienza che sembra dare nuovo senso alla sua vita. Quasi sempre poi, il salvatore diventa anche una sorta di padre adottivo di Victor, al quale invia somme di denaro in occasione dell'anniversario dell'incidente.

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Noce Moscata

Divertente, brillante, delirante, vorticoso. A partire dall'incipit:«Se stai per metterti a leggere, evita. tra un paio di pagine vorrai essere da un'altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finchè sei intero. Salvati. Ci sarà pure qualcosa di meglio alla tv. Oppure, se proprio hai del tempo da buttare, che so, potresti iscriverti a un corso serale. Diventare un dottore. Così magari riesci a tirare su due soldi. Ti regali una cena fuori. Ti tingi i capelli. Tanto, ringiovanire non ringiovanisci.» Palahniuk è un maestro nel capovolgere gli eventi; le sensazioni stesse che il lettore prova per i suoi personaggi vengono ribaltate senza sforzo, seguendo il corso naturale e bizzarro degli eventi. Il protagonista, Victor Mancini, sessodipendente che vive di espedienti cercando di mantenere la madre in fin di vita, vuole trovare una ragion d'essere, snocciolando critiche sulle miserabili vite degli altri, comprese le nostre:« È pazzesco quanto una donna può fraintenderti se per sbaglio, mentre le affondi il muso tra le chiappe morbide, dici: ti amo. Dieci volte su dieci, l'uomo che pronuncia quelle parole intende dire: amo quello che stiamo facendo.» Il suo amico di sventure, Denny, vive nel suo strampalato mondo dove tutto ha una logica, alla disperata ricerca di un progetto da realizzare..In un film verrebbe definito come la "spalla" del protagonista, in realtà alla fine della storia, anche il suo ruolo si inverte. E nel frattempo ci regala le riflessioni su cui inciampa durante i voli pindarici della sua mente: «A volte è come se fossi io a voler essere picchiato e punito. Va benissimo anche se Dio non esiste, però qualcosa da rispettare lo voglio lo stesso. Non mi va di essere il centro del mio universo.» La madre di Victor, una donna che vive da anni in un nichilismo cosmico, e che ha cresciuto il figlio impartendogli regole di sopravvivenza dalla validità assoluta:«-L'unica frontiera che ci rimane è il mondo dell'intangibile. Tutto il resto è cucito troppo stretto.-Per intangibile la Mamma intendeva Internet, i film, la musica, le storie, l'arte, le voci che corrono, i programmi per computer, tutto ciò che non è reale. Le realtà virtuali. Le simulazioni. La cultura. Perché la realtà non arriva mai al grado di perfezione cui può spingersi l'immaginazione. Perché soltanto ciò che è intangibile, le idee, i concetti, le convinzioni, le fantasie, durano. Le pietre si sgretolano, il legno marcisce. La gente, bé la gente muore.» E poi vi rimane il resto del libro, un carosello di personaggi sbandati, disillusi o troppo creduloni, ma pur sempre umani. Se vi aspettate un linguaggio formale e pulito, avete sbagliato libro. Ma anche in questo Palahniuk è costante. Le espressioni sboccate, il sesso ovunque, la degradazione al massimo livello, son tutti elementi che se all'inizio fan storcere il naso a chi non è abituato, di pagina in pagina diventano elementi indispensabili della storia. E la rendono completa: l'ennesimo ribaltamento del libro. La stellina mancante, è dovuta al fatto, che ho finito di leggere il libro ieri, e come ogni lettura intensa va digerita prima di poterla sigillare con un giudizio definitivo. Però una mezza in più gliel'avrei data volentieri, anche a caldo. Un consiglio, non seguite l'avvertimento dato nell'incipit. Continuate a leggere: ne vale la pena. Intanto nella vita reale: scopro che aNobii mi segna come errore gesù, scritto con la “G” minuscola, ma non fa una piega per dio con la “D” minuscola. Quando si dice scontro generazionale! Povero Dio, declassato così! Ma del resto, cosa ci si poteva aspettare.. scommetto che a quel figlio barbuto non ha mai detto: “Questo mondo non è un albergo!” Ed ecco che.. Zac!! Anziché andarsi a sedere a destra, lo ha sorpassato con la Torpedo blu cielo. E scommetto che aveva anche i finestrini abbassati e lo stereo a palla, e non era sintonizzato su Radio Maria. ù_ù

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Michela L.

"Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo o sessodipendenti. Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi. A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro. Oppure possiamo scegliere da noi. E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito."

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Editore: Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 282

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8804496924

ISBN-13: 9788804496922

Data di pubblicazione: 2002

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Divertente, brillante, delirante, vorticoso. A partire dall'incipit:«Se stai per metterti a leggere, evita. tra un paio di pagine vorrai essere da un'altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finchè sei intero. Salvati. Ci sarà pure qualcosa di meglio alla tv. Oppure, se proprio hai del tempo da buttare, che so, potresti iscriverti a un corso serale. Diventare un dottore. Così magari riesci a tirare su due soldi. Ti regali una cena fuori. Ti tingi i capelli. Tanto, ringiovanire non ringiovanisci.» Palahniuk è un maestro nel capovolgere gli eventi; le sensazioni stesse che il lettore prova per i suoi personaggi vengono ribaltate senza sforzo, seguendo il corso naturale e bizzarro degli eventi. Il protagonista, Victor Mancini, sessodipendente che vive di espedienti cercando di mantenere la madre in fin di vita, vuole trovare una ragion d'essere, snocciolando critiche sulle miserabili vite degli altri, comprese le nostre:« È pazzesco quanto una donna può fraintenderti se per sbaglio, mentre le affondi il muso tra le chiappe morbide, dici: ti amo. Dieci volte su dieci, l'uomo che pronuncia quelle parole intende dire: amo quello che stiamo facendo.» Il suo amico di sventure, Denny, vive nel suo strampalato mondo dove tutto ha una logica, alla disperata ricerca di un progetto da realizzare..In un film verrebbe definito come la "spalla" del protagonista, in realtà alla fine della storia, anche il suo ruolo si inverte. E nel frattempo ci regala le riflessioni su cui inciampa durante i voli pindarici della sua mente: «A volte è come se fossi io a voler essere picchiato e punito. Va benissimo anche se Dio non esiste, però qualcosa da rispettare lo voglio lo stesso. Non mi va di essere il centro del mio universo.» La madre di Victor, una donna che vive da anni in un nichilismo cosmico, e che ha cresciuto il figlio impartendogli regole di sopravvivenza dalla validità assoluta:«-L'unica frontiera che ci rimane è il mondo dell'intangibile. Tutto il resto è cucito troppo stretto.-Per intangibile la Mamma intendeva Internet, i film, la musica, le storie, l'arte, le voci che corrono, i programmi per computer, tutto ciò che non è reale. Le realtà virtuali. Le simulazioni. La cultura. Perché la realtà non arriva mai al grado di perfezione cui può spingersi l'immaginazione. Perché soltanto ciò che è intangibile, le idee, i concetti, le convinzioni, le fantasie, durano. Le pietre si sgretolano, il legno marcisce. La gente, bé la gente muore.» E poi vi rimane il resto del libro, un carosello di personaggi sbandati, disillusi o troppo creduloni, ma pur sempre umani. Se vi aspettate un linguaggio formale e pulito, avete sbagliato libro. Ma anche in questo Palahniuk è costante. Le espressioni sboccate, il sesso ovunque, la degradazione al massimo livello, son tutti elementi che se all'inizio fan storcere il naso a chi non è abituato, di pagina in pagina diventano elementi indispensabili della storia. E la rendono completa: l'ennesimo ribaltamento del libro. La stellina mancante, è dovuta al fatto, che ho finito di leggere il libro ieri, e come ogni lettura intensa va digerita prima di poterla sigillare con un giudizio definitivo. Però una mezza in più gliel'avrei data volentieri, anche a caldo. Un consiglio, non seguite l'avvertimento dato nell'incipit. Continuate a leggere: ne vale la pena. Intanto nella vita reale: scopro che aNobii mi segna come errore gesù, scritto con la “G” minuscola, ma non fa una piega per dio con la “D” minuscola. Quando si dice scontro generazionale! Povero Dio, declassato così! Ma del resto, cosa ci si poteva aspettare.. scommetto che a quel figlio barbuto non ha mai detto: “Questo mondo non è un albergo!” Ed ecco che.. Zac!! Anziché andarsi a sedere a destra, lo ha sorpassato con la Torpedo blu cielo. E scommetto che aveva anche i finestrini abbassati e lo stereo a palla, e non era sintonizzato su Radio Maria. ù_ù

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"Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo o sessodipendenti. Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi. A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro. Oppure possiamo scegliere da noi. E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito."

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