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Ennio Flaiano

Autobiografia del Blu di Prussia

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 09-08-2012 da
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 09-08-2012 da
Disponibile in 1 libreria

«Se in un quadro i cattivi umori del pittore, le sue torbide malinconie, i suoi errori, le sue sfrenate ambizioni condensano e s’esprimono, state certi che là, in quel punto, troverete la mia ombra, l’ombra del Blu». Flaiano scrive i testi – racconti, apologhi, stralci di cronaca, epigrammi – che formano questa composita raccolta con la stessa livida cromia, e li tramuta in autobiografia indiretta. Descrive luoghi dell’Abruzzo natio in cui la desolazione è profondamente radicata e figure che, su quei fondali, paiono inesorabilmente votate all’autodistruzione: come l’intellettuale romantico e decadente che sospende un’assunzione fatale di veronal solo per la momentanea fioritura di una rosa, o il giovane, ultimo di sei fratelli, cui la famiglia non perde occasione di rinfacciare il suo status di indesiderato, di nato «a tavola sparecchiata». E quando, nel più lungo di questi racconti, Flaiano rievoca la vicenda di uno zio prete, don Oreste, la narrazione affonda ancor più tra quelle rocce scarne, dove «i cattivi umori della terra cristallizzano» e generano quel blu di Prussia «velenoso, sordido, intelligente e pieno di rancori sociali». Ma sarebbe strano se questo brulichio di volti ignoti e misconosciuti non celasse fisionomie storiche: le troviamo nella luce autunnale di una Roma così toccata dalla grazia da far dire a Vincenzo Cardarelli, appena uscito dal cinema, che «con un cielo simile si può rinviare un suicidio».

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Noce Moscata

Dovrebbe essere una raccolta di pezzi inediti ed editi di Flaiano. In realtà è una collana di perle fatta di pura sagacia. Flaiano non scrive aforismi, è un aforisma lui stesso. Incisivo, brillante, tagliente, mai compiacente. Uno per tutti: «Un tale, morto, consegnò al suo angelo custode la propria coscienza. Era intatta, senza il più piccolo rimorso. - Senza il più piccolo rimorso? - commentò l'angelo che quel giorno era di buonumore. - Che mancanza d'immaginazione. -» "L'inchiesta", "L'ispirazione del mattino", "Prova di scrittura" sono dei piccoli diademi che sottolineano la sua finezza intellettuale. Da leggere, rileggere, rifletterci, riflettersi. Intanto nella vita reale: senza la musica non sarei quella che sono.

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Editore: Adelphi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 177

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8845917630

ISBN-13: 9788845917639

Data di pubblicazione: 2003

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«Se in un quadro i cattivi umori del pittore, le sue torbide malinconie, i suoi errori, le sue sfrenate ambizioni condensano e s’esprimono, state certi che là, in quel punto, troverete la mia ombra, l’ombra del Blu». Flaiano scrive i testi – racconti, apologhi, stralci di cronaca, epigrammi – che formano questa composita raccolta con la stessa livida cromia, e li tramuta in autobiografia indiretta. Descrive luoghi dell’Abruzzo natio in cui la desolazione è profondamente radicata e figure che, su quei fondali, paiono inesorabilmente votate all’autodistruzione: come l’intellettuale romantico e decadente che sospende un’assunzione fatale di veronal solo per la momentanea fioritura di una rosa, o il giovane, ultimo di sei fratelli, cui la famiglia non perde occasione di rinfacciare il suo status di indesiderato, di nato «a tavola sparecchiata». E quando, nel più lungo di questi racconti, Flaiano rievoca la vicenda di uno zio prete, don Oreste, la narrazione affonda ancor più tra quelle rocce scarne, dove «i cattivi umori della terra cristallizzano» e generano quel blu di Prussia «velenoso, sordido, intelligente e pieno di rancori sociali». Ma sarebbe strano se questo brulichio di volti ignoti e misconosciuti non celasse fisionomie storiche: le troviamo nella luce autunnale di una Roma così toccata dalla grazia da far dire a Vincenzo Cardarelli, appena uscito dal cinema, che «con un cielo simile si può rinviare un suicidio».

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Noce Moscata

Dovrebbe essere una raccolta di pezzi inediti ed editi di Flaiano. In realtà è una collana di perle fatta di pura sagacia. Flaiano non scrive aforismi, è un aforisma lui stesso. Incisivo, brillante, tagliente, mai compiacente. Uno per tutti: «Un tale, morto, consegnò al suo angelo custode la propria coscienza. Era intatta, senza il più piccolo rimorso. - Senza il più piccolo rimorso? - commentò l'angelo che quel giorno era di buonumore. - Che mancanza d'immaginazione. -» "L'inchiesta", "L'ispirazione del mattino", "Prova di scrittura" sono dei piccoli diademi che sottolineano la sua finezza intellettuale. Da leggere, rileggere, rifletterci, riflettersi. Intanto nella vita reale: senza la musica non sarei quella che sono.

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