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Mordecai Richler

L'apprendistato di Duddy Kravitz

Voto medio della comunità Lìberos
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Inserito il 02-09-2014 da aledem
Aggiornato il 02-09-2014 da aledem
Disponibile in 3 librerie
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Aggiornato il 02-09-2014 da aledem
Disponibile in 3 librerie

All'inizio di questo romanzo Duddy Kravitz ha 15 anni, ma si rade due volte al giorno nella speranza di farsi crescere il più in fretta possibile la barba. La sua vita non è facile, nel ghetto ebraico di Montreal, e la profezia del nonno ("un uomo senza terra non è nulla") incombe sul suo futuro come una condanna. O un invito a non arretrare di fronte a nulla pur di raggiungere lo scopo. Ed è in questo senso che Duddy la interpreta, costruendosi passo dopo passo una carriera di cialtrone, bugiardo, baro, libertino - in altre parole di sognatore professionista, visto che il suo ultimo approdo, che gli garantirà denaro e gloria, sarà il cinema.

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Noce Moscata

Ho letto da qualche parte che Duddy Kravitz probabilmente altro non è che Barney da giovane. Se fosse così, avendo letto questo romanzo prima de "La versione di Barney" mi sarei convinta e lasciata condizionare dalla vita di Duddy, leggendo quella di Barney. Non è stato così. Mi spiego: il punto di contatto c'è. Si parla comunque di due personaggi cinici, cattivi, sinceri nell'ostentazione dei loro peggior difetti. In tutt'e due i romanzi c'è la figura dominante di una donna, che probabilmente ha significato amore sia per Barney, che per Duddy, e che né l'uno, né l'altro ha saputo gestire. Ma io comunque preferisco credere al detto : "Chi si assomiglia si piglia" e che quindi Barney e Duddy, non siano la stessa persona, ma che si siano conosciuti da piccoli, e abbiano condiviso parte della propria vita proprio perché fatti della stessa pasta, con gli stessi macroscopici e irritanti difetti, e le stesse lacune nel riuscire a gestire le relazioni che più contano, quelle degli affetti. Lo stile è sempre quello tipico di Richler. Leggerlo richiede tempo, e secondo me, a dispetto di chi dice che sia un romanzo che non vale quanto il suo "must", va letto comunque, con la stessa attenzione all'irriverenza che ci ha donato Barney. Intanto nella vita reale: incomincio una dieta ferrea solo nelle convinzioni, vedremo come va a finire

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Editore: Adelphi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 350

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 884592100X

ISBN-13: 9788845921001

Data di pubblicazione: 2006

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All'inizio di questo romanzo Duddy Kravitz ha 15 anni, ma si rade due volte al giorno nella speranza di farsi crescere il più in fretta possibile la barba. La sua vita non è facile, nel ghetto ebraico di Montreal, e la profezia del nonno ("un uomo senza terra non è nulla") incombe sul suo futuro come una condanna. O un invito a non arretrare di fronte a nulla pur di raggiungere lo scopo. Ed è in questo senso che Duddy la interpreta, costruendosi passo dopo passo una carriera di cialtrone, bugiardo, baro, libertino - in altre parole di sognatore professionista, visto che il suo ultimo approdo, che gli garantirà denaro e gloria, sarà il cinema.

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Ho letto da qualche parte che Duddy Kravitz probabilmente altro non è che Barney da giovane. Se fosse così, avendo letto questo romanzo prima de "La versione di Barney" mi sarei convinta e lasciata condizionare dalla vita di Duddy, leggendo quella di Barney. Non è stato così. Mi spiego: il punto di contatto c'è. Si parla comunque di due personaggi cinici, cattivi, sinceri nell'ostentazione dei loro peggior difetti. In tutt'e due i romanzi c'è la figura dominante di una donna, che probabilmente ha significato amore sia per Barney, che per Duddy, e che né l'uno, né l'altro ha saputo gestire. Ma io comunque preferisco credere al detto : "Chi si assomiglia si piglia" e che quindi Barney e Duddy, non siano la stessa persona, ma che si siano conosciuti da piccoli, e abbiano condiviso parte della propria vita proprio perché fatti della stessa pasta, con gli stessi macroscopici e irritanti difetti, e le stesse lacune nel riuscire a gestire le relazioni che più contano, quelle degli affetti. Lo stile è sempre quello tipico di Richler. Leggerlo richiede tempo, e secondo me, a dispetto di chi dice che sia un romanzo che non vale quanto il suo "must", va letto comunque, con la stessa attenzione all'irriverenza che ci ha donato Barney. Intanto nella vita reale: incomincio una dieta ferrea solo nelle convinzioni, vedremo come va a finire

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