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E intanto, mentre non c'eri...

Maria Agostina


Don Chisciotte
Questo mese, 10-05-2025
Il Dottor Živago
Borìs Pasternàk

Durante la lettura è impossibile separare il romanzo dal contesto storico più conosciuto. I personaggi sono dei rappresentanti di oggetti più [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
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"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

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Jean Echenoz

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Inserito il 30-01-2014 da Alberto Rossi
Aggiornato il 30-01-2014 da Alberto Rossi
Disponibile in 2 librerie
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Recensioni

Noce Moscata

Ci sono persone votate alla costanza e alla volontà ferrea di riuscire a raggiungere un risultato, senza per questo perdere il proprio lato umano. Echenoz ci racconta la storia di una di queste persone: Emil Zàtopek, un uomo che ha corso per decenni, con la faccia deformata dallo sforzo fuori, e col sorriso dell'uomo mite dentro. È chiaro che raccontare la vita di un personaggio del genere in appena 149 pagine è impresa ardua, ma Echenoz se l'è cavata egregiamente, combinando la concisione e la scorrevolezza, senza dimenticare di tracciare a tinte fosche ma reali, il contesto storico che ha fatto da palcoscenico a questo grande corridore. E se volete anche vederlo questo grande uomo lo trovate qui: http://youtu.be/L_ojRWiN0Dg Intanto nella vita reale: oggi ho scoperto che da quando non compro più i cd, quelli veri, quelli con la custodia quadrata che dentro hanno il libricino coi titoli, le foto e le parole delle canzoni, non so più il testo di neanche una canzone, manco quelle in italiano.. al massimo il ritornello. Un po’ mi dispiace.

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Alberto Rossi

Romanzo e biografia insieme. L'idea è pregevole, la vita di Zátopek di certo coinvolgente, ma lo stile colloquiale, che chiama l'atleta semplicemente col nome Emil e che ce lo racconta in una serie di confidenze con qualche piccola riflessione occasionale, a volte viene a noia e non permette grossi approfondimenti. Certo, era nelle intenzioni, ma lasciano perplessi alcuni vuoti, in particolari nelle reazioni emotive del grande corridore cecoslovacco. E da qui il grosso difetto del libro: che è sempre gioviale. Anche quando Emil perde, anche quando subisce angherie dal sistema cecoslovacco, il suo atteggiamento gioioso e ottimista non ferisce il lettore, che in fondo pensa sempre "ma sì, una piccola sfortuna in un percorso radioso". Nella mia ultima recensione concludevo dicendo che la letteratura è morte. Il problema, qui, è che non ci si fa male. Non c'è morte.

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Editore: Adelphi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 148

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8845924335

ISBN-13: 9788845924330

Data di pubblicazione: 2009

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Romanzo e biografia insieme. L'idea è pregevole, la vita di Zátopek di certo coinvolgente, ma lo stile colloquiale, che chiama l'atleta semplicemente col nome Emil e che ce lo racconta in una serie di confidenze con qualche piccola riflessione occasionale, a volte viene a noia e non permette grossi approfondimenti. Certo, era nelle intenzioni, ma lasciano perplessi alcuni vuoti, in particolari nelle reazioni emotive del grande corridore cecoslovacco. E da qui il grosso difetto del libro: che è sempre gioviale. Anche quando Emil perde, anche quando subisce angherie dal sistema cecoslovacco, il suo atteggiamento gioioso e ottimista non ferisce il lettore, che in fondo pensa sempre "ma sì, una piccola sfortuna in un percorso radioso". Nella mia ultima recensione concludevo dicendo che la letteratura è morte. Il problema, qui, è che non ci si fa male. Non c'è morte.

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