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E intanto, mentre non c'eri...

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John Fante

A ovest di Roma

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 21-01-2019 da LaCasula
Aggiornato il 21-01-2019 da LaCasula
Disponibile in 5 librerie
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Aggiornato il 21-01-2019 da LaCasula
Disponibile in 5 librerie

Quattro figli dediti all'erba e alla musica di Frank Zappa, una moglie stanca e annoiata, una gloriosa casa a forma di ipsilon sull'oceano: la vita di Henry Molise, scrittore cinquantenne in crisi di ispirazione, sembrerebbe destinata a una quotidianità prevedibile fatta di litigi e riappacificazioni domestiche, libri malriusciti e sbornie solenni. Ma durante una sera di pioggia qualcosa di imprevisto accade, un altro elemento si aggiunge di forza alla sua sgangherata famiglia a turbare il già traballante equilibrio: è un gigantesco cane akita, ottuso e testardo (e irrimediabilmente, profondamente gay). E non c'è nulla da fare: Stupido, questo il suo nome, non se ne vorrà andare, innescherà anzi un'incredibile serie di meccanismi a catena fino a portare il povero Molise sull'orlo di un tragicomico disastro. Questo l'antefatto narrativo del "Mio cane Stupido", cinico, impietoso, ironico, drammatico, grottesco autoritratto di un John Fante ormai alle soglie della maturità, tardo e imprevedibile capolavoro di uno dei più grandi scrittori americani del Novecento. Ma "A ovest di Roma" comprende anche il racconto "L'orgia". Qui la prospettiva si ribalta: la voce narrante appartiene a un bambino, la storia è quella di un intenso rapporto di odio e amore tra padre e figlio. E se il primo racconto rappresenta davvero un atto di resa di fronte alla bellezza e all'insensatezza del mondo, "L'orgia" narra della fine brutale di un'infanzia, di un sogno infranto o meglio polverizzato tra le mani.

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Noce Moscata

Ad esempio io potrei fare la scrittrice. Ad esempio, essendo io una personcina versatile e con mille interessi (praticamente una cialtrona), potrei scrivere un romanzo che spazia dall'interessantissimo quesito "Perché esisto?" al perché gli spaghetti vanno messi a raggiera nell'acqua che bolle. Però ne verrebbe fuori un frullato, se proprio voglio essere ottimista un frappè multivitaminico. Eh, la classe non è acqua. Nel caso di Fante infatti la classe è terra, è famiglia, è cane, è povertà, è tradizione, è sudore di gente semplice, è cucina italiana, è voler essere eroi e anti eroi allo stesso tempo. Fante ha la capacità di entrare in soffitta, tirar fuori il fantomatico cassettino dei ricordi, e mostrarti i suoi sogni infranti, le matite mangiucchiate di quand'era piccolo, la foto della pin up nuda con tanto di liquido seminale incrostato sopra, la prima bozza del suo libro, la foto del primo amore, il tutto senza mai farti pensare che è ora di andare, che "Uff, mio nonno è meno prolisso..", che la soffitta è pericolante e ci potresti rimaner sotto, che hai fame e che dei libri e delle vite degli altri non te ne frega una cippa. Non è un libro da recensire, è da leggere. Come Fante non è un autore da capire, ma da vivere. Intanto nella vita reale: Ho l'eterocromia dei sentimenti, un giorno ho il cuore color carta da zucchero, un giorno ce l'ho color pineta estiva (per i poco fantasiosi sarebbe verde con pagliuzze marroni al centro). E scavando sotto i colori, c'è sempre il solito ritornello.. "Volli, fortissimamente volli!"

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Editore: Fazi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 206

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8881123258

ISBN-13: 9788881123254

Data di pubblicazione: 2002

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Ad esempio io potrei fare la scrittrice. Ad esempio, essendo io una personcina versatile e con mille interessi (praticamente una cialtrona), potrei scrivere un romanzo che spazia dall'interessantissimo quesito "Perché esisto?" al perché gli spaghetti vanno messi a raggiera nell'acqua che bolle. Però ne verrebbe fuori un frullato, se proprio voglio essere ottimista un frappè multivitaminico. Eh, la classe non è acqua. Nel caso di Fante infatti la classe è terra, è famiglia, è cane, è povertà, è tradizione, è sudore di gente semplice, è cucina italiana, è voler essere eroi e anti eroi allo stesso tempo. Fante ha la capacità di entrare in soffitta, tirar fuori il fantomatico cassettino dei ricordi, e mostrarti i suoi sogni infranti, le matite mangiucchiate di quand'era piccolo, la foto della pin up nuda con tanto di liquido seminale incrostato sopra, la prima bozza del suo libro, la foto del primo amore, il tutto senza mai farti pensare che è ora di andare, che "Uff, mio nonno è meno prolisso..", che la soffitta è pericolante e ci potresti rimaner sotto, che hai fame e che dei libri e delle vite degli altri non te ne frega una cippa. Non è un libro da recensire, è da leggere. Come Fante non è un autore da capire, ma da vivere. Intanto nella vita reale: Ho l'eterocromia dei sentimenti, un giorno ho il cuore color carta da zucchero, un giorno ce l'ho color pineta estiva (per i poco fantasiosi sarebbe verde con pagliuzze marroni al centro). E scavando sotto i colori, c'è sempre il solito ritornello.. "Volli, fortissimamente volli!"

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