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Jonathan Littell

Le benevole

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Inserito il 27-03-2013 da LucaGrz
Aggiornato il 27-03-2013 da LucaGrz
Disponibile in 4 librerie
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Nell'Europa travolta dalla furia nazista, l'epopea tragica ed efferata di un ufficiale dell SS, Maximilien Aue, ci fa rivivere gli orrori della guerra dal punto di vista terribile e ripugnante dei carnefici.

Nato in Alsazia da patre tedesco e madre francese, Maximilien Aue dirige sotto falso nome una fabbrica di merletti nel nord della Francia. Svolge bene il suo lavoro, è un uomo preciso ed efficiente. Preciso ed efficiente, del resto. lo era stato anche negli anni del nazismo, quando fra 1937 e 1945 aveva fatto carriera nelle SS in Germania. Pure essendo un nazionalsocialista convinto, il giovane e brillante giurista era entrato per caso nel corpo, punta di diamante del Reich hitleriano: fermato dalla polizia dopo un incontro omosessuale, aveva accettato di arruolarsi per evitare la denuncia. Nel 1941 Max è sul fronte orientale, dove dà il suo contributo al genocidio di ebrei, zingari e comunisti. Trasferito nel Caucaso e poi nella Stalingrado accerchiata dall'Armata rossa, sopravvive miracolosamente a una grave ferita. Dopo il rientro in Germania, lavora a stretto contatto con tutta la gerarchia nazionalsocialista. La guerra è ormai persa, tuttavia, e la Wehrmacht arretra su tutti i fronti. Al crepuscolo del nazismo, viene in aiuto a Max il suo bilinguismo: assumendo l'identità di un francese deportato in Germania, riesce a fuggire.
Trascinato dalla corrente della Storia e inseguito da fantasmi che, come le furie "benevole" dei Greci, le Eumenidi, cercano vendetta, Max Aue è parte di noi, la parte più nera.

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 953

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806194909

ISBN-13: 9788806194901

Data di pubblicazione: 2008

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Le benevole

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Nell'Europa travolta dalla furia nazista, l'epopea tragica ed efferata di un ufficiale dell SS, Maximilien Aue, ci fa rivivere gli orrori della guerra dal punto di vista terribile e ripugnante dei carnefici.

Nato in Alsazia da patre tedesco e madre francese, Maximilien Aue dirige sotto falso nome una fabbrica di merletti nel nord della Francia. Svolge bene il suo lavoro, è un uomo preciso ed efficiente. Preciso ed efficiente, del resto. lo era stato anche negli anni del nazismo, quando fra 1937 e 1945 aveva fatto carriera nelle SS in Germania. Pure essendo un nazionalsocialista convinto, il giovane e brillante giurista era entrato per caso nel corpo, punta di diamante del Reich hitleriano: fermato dalla polizia dopo un incontro omosessuale, aveva accettato di arruolarsi per evitare la denuncia. Nel 1941 Max è sul fronte orientale, dove dà il suo contributo al genocidio di ebrei, zingari e comunisti. Trasferito nel Caucaso e poi nella Stalingrado accerchiata dall'Armata rossa, sopravvive miracolosamente a una grave ferita. Dopo il rientro in Germania, lavora a stretto contatto con tutta la gerarchia nazionalsocialista. La guerra è ormai persa, tuttavia, e la Wehrmacht arretra su tutti i fronti. Al crepuscolo del nazismo, viene in aiuto a Max il suo bilinguismo: assumendo l'identità di un francese deportato in Germania, riesce a fuggire.
Trascinato dalla corrente della Storia e inseguito da fantasmi che, come le furie "benevole" dei Greci, le Eumenidi, cercano vendetta, Max Aue è parte di noi, la parte più nera.

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