Il titolo originale dell'opera è "La hojarasca", che sta ad indicare quel mulinello di foglie secche e detriti che si forma durante qualche pomeriggio particolarmente caldo, ma nel linguaggio popolare significa anche ciarpame, immondizia. Con questo secondo significato l'autore allude a tutta la gente di malaffare presente a Macondo, giunta con la compagnia bananiera che poi andandosene ha portato con sé ricchezze e benessere. Dopo che la compagnia bananiera lascia il villaggio si fa sentire il dramma della povertà e della miseria: la gente non ha di meglio da fare se non oziare. È in questo clima di ozio quasi da attesa del giudizio universale che si svolge la trama. In realtà la vicenda si è già compiuta: un dottore che viveva isolato dal resto del paese si impicca, e un suo vecchio amico deve seppellirlo rischiando di andare incontro alla contrarietà generale della popolazione che odia il medico da quando si era rifiutato di assistere dei malati che avevano urgente bisogno di cure. Attraverso le voci narranti veniamo a conoscenza della vicenda del medico suicida, figura peculiare con caratteristiche che rendono difficile decidere se inquadrarlo come personaggio negativo o vittima del fato come è ogni uomo secondo la concezione dell'autore.