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Il contro in testa.

Gente di marmo e d'anarchia

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Inserito il 30-01-2014 da Alberto Rossi
Aggiornato il 30-01-2014 da Alberto Rossi
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Alberto Rossi

Io sono un anarchico acritico, nel senso che mi basta sentirla, la parola anarchia, perché qualcosa si muova dentro di me e gli occhi mi si illuminino. E pensare che forse neanche lo sono, un anarchico. Parlare di questo libro mi è per questo difficilissimo, perché a malapena l'ho visto, com'è scritto questo libro. È scritto bene? Sì, è scritto benissimo, colmo di riflessioni suggestive sul lavoro e sulla politica di quella terra di ribellione e sfruttamento del territorio che è la provincia di Massa e Carrara. Riflessioni spesso meravigliose e che vanno anche oltre quello che sarebbe il tema principale del libro. Ce n'è una su Thomas Bernhard, per esempio, davvero potente, e non volevo riportarla ma adesso la riporto comunque perché la coerenza non è mai stata il mio forte: "Avevo con me Thomas Bernhard, non una lettura rilassante si direbbe, ma non sono i libri rilassanti che possono dissipare la cupezza, l'atra bile che monta. Sono piuttosto i libri del fondo, quelli che guardano l'uomo dal buco del culo, che osservano l'universo nella nettezza dei suoi spazi interminati, che non conoscono speranza - sono quelli i libri che possono guarire, far levare il cuore." È una scrittura nella cui filigrana si intravvede il faccione di Cesare Pavese, certo, ma questo è più di tutto un reportage sui pastori e i lavoratori nelle cave del marmo, e sulle loro idee politiche ormai secolari e sempre condivisibili (da me), su individui che hanno sì la quinta elementare ad andare bene, ma che hanno afferrato dov'è l'intelligenza; chissenefrega della scrittura. Non di mere parole, ma di persone, persone vere che raccontano la loro storia: di vegliardi alcolisti che a malapena si reggono in piedi ma che ricordano perfettamente le lotte partigiane; di meno vecchi che ricordano gli scioperi degli anni '70, e le lotte, e l'unione (propria), e la forza (brutale, degli altri); di giovinotti costretti a cibarsi di quest'altro fascismo qui, quello finito un anno fa ma che forse manco è finito; questa è l'essenza di questo volumetto. Senza troppa vuota retorica (se non qualche scadimento qua e là, ma davvero raro), bensì con la vita di questi esseri umani a parlare. Eh già, perché anche gli anarchici, a quanto pare, sono degli esseri umani. Cose che i libri di storia non dicono. Si fottano le stelline: Siamo la ciurma anemica d'una galera infame su cui ratta la morte miete per lenta fame.

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Editore: Laterza

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 143

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8842098124

ISBN-13: 9788842098126

Data di pubblicazione: 2012

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