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Jane Austen

Ragione e sentimento

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 27-01-2014 da Roberta Mura
Aggiornato il 27-01-2014 da Roberta Mura
Disponibile in 2 librerie
Inserito il 27-01-2014 da Roberta Mura
Aggiornato il 27-01-2014 da Roberta Mura
Disponibile in 2 librerie

Scritto nel 1795 con il titolo di Elinor and Marianne, Ragione e sentimento fu pubblicato nel 1811. Protagoniste sono due giovani sorelle che, alla morte del padre, si trovano costrette ad affrontare una situazione economica molto critica nella loro nuova e modesta casa nel Devonshire. Qui conosceranno le pene e le gioie dell'amore, si confronteranno con difficili scelte sentimentali e matrimoniali, e, imparando a conciliare la ragione con il sentimento, diventeranno donne. Attorno a questo processo di formazione, la Austen tesse una trama piena di grazia e ironia, in cui con la sua elegantissima prosa riesce a disegnare un ritratto acuto e penetrante di un mondo convenzionale e pettegolo contro cui sia Marianne sia Elinor dovranno combattere per raggiungere quell'auspicato lieto fine che potrà nascere soltanto dall'equilibro tra i due estremi di ragione e sentimento.

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Roberta Mura

Il romanzo è sempre ambientato nell'Inghilterra dell'epoca in cui ha vissuto la Austen, con i soliti costumi e personalità. Sono presenti le grandi abitazioni in cui si tengono balli, pranzi con numerosi invitati, dove è comune trascorrere il tempo a giocare a carte mentre le donne dialogano davanti a un tè caldo. Piacevole.
L'inizio è un po' statico, privo di eventi che comunque hanno suscitato il mio interesse. Essendo la terza opera dell'autrice che ho letto, durante la lettura ero consapevole che ad un certo punto gli eventi si sarebbero collegati e si sarebbe mostrato l'intreccio. 
Eloinor è una ragazza molto forte, tende a non mostrare agli altri le proprie emozioni e preferisce assistere e aiutare le altre persone. La sua situazione con Edward non era meno infelice di quella che Marianne ha avuto con Wiloughby, ma nella sua generosità ha preferito curare gli interessi della donna di cui Edward era innamorato, e pensare al benessere psicologico della sua cara sorella. 
Marianne rappresenta un personaggio classico della letteratura romantica, nella stessa introduzione del romanzo si è menzionato il giovane Werther. Marianne non trova mai la felicità, il suo dispiacere per il rifiuto di Wilougby la conduce a una depressione che indebolisce il suo fisico e incupisce il suo aspetto. L'arrivo del colonnello ristabilisce la salute e il benessere psicologico di Marianne. Il tempo e la sua compagnia iniziano a curare le sue ferite. E questo ritengo che sia uno dei primi insegnamenti della visuale di vita di Jane Austen. 
La comparsa di Wiloughby mi ha infastidita, ma se avessi saputo che era ciò di cui Marianne aveva bisogno, avrei apprezzato la sua comparsa senza considerarlo un gesto unicamente egoistico. Questa è una caratteristica che descrive il personaggio, in quanto ha pensato al proprio interesse dagli albori ingannando Marianne. D'altro canto, sul finale penso che abbia avuto la giusta punizione per il suo egoismo. Un altro insegnamento che si può apprendere.
Eloinor è un personaggio che rappresenta l'esatto contrario della figura di Marianne: lei è forte, riesce a vedere il lume della ragione anche attraverso la sofferenza. Insegna, in questo modo, che non bisogna lasciarsi andare alle delusioni, che ci sarà pur sempre un motivo per credere nel proprio sogno. 
Il finale mi ha lasciato un po' perplessa. Non mi aspettavo assolutamente di ritrovare Edward in quelle ultime pagine. Pensavo fosse già "un capitolo chiuso". 

Valuta la recensione

Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 400

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806196626

ISBN-13: 9788806196622

Data di pubblicazione: 2010

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Scritto nel 1795 con il titolo di Elinor and Marianne, Ragione e sentimento fu pubblicato nel 1811. Protagoniste sono due giovani sorelle che, alla morte del padre, si trovano costrette ad affrontare una situazione economica molto critica nella loro nuova e modesta casa nel Devonshire. Qui conosceranno le pene e le gioie dell'amore, si confronteranno con difficili scelte sentimentali e matrimoniali, e, imparando a conciliare la ragione con il sentimento, diventeranno donne. Attorno a questo processo di formazione, la Austen tesse una trama piena di grazia e ironia, in cui con la sua elegantissima prosa riesce a disegnare un ritratto acuto e penetrante di un mondo convenzionale e pettegolo contro cui sia Marianne sia Elinor dovranno combattere per raggiungere quell'auspicato lieto fine che potrà nascere soltanto dall'equilibro tra i due estremi di ragione e sentimento.

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Il romanzo è sempre ambientato nell'Inghilterra dell'epoca in cui ha vissuto la Austen, con i soliti costumi e personalità. Sono presenti le grandi abitazioni in cui si tengono balli, pranzi con numerosi invitati, dove è comune trascorrere il tempo a giocare a carte mentre le donne dialogano davanti a un tè caldo. Piacevole.
L'inizio è un po' statico, privo di eventi che comunque hanno suscitato il mio interesse. Essendo la terza opera dell'autrice che ho letto, durante la lettura ero consapevole che ad un certo punto gli eventi si sarebbero collegati e si sarebbe mostrato l'intreccio. 
Eloinor è una ragazza molto forte, tende a non mostrare agli altri le proprie emozioni e preferisce assistere e aiutare le altre persone. La sua situazione con Edward non era meno infelice di quella che Marianne ha avuto con Wiloughby, ma nella sua generosità ha preferito curare gli interessi della donna di cui Edward era innamorato, e pensare al benessere psicologico della sua cara sorella. 
Marianne rappresenta un personaggio classico della letteratura romantica, nella stessa introduzione del romanzo si è menzionato il giovane Werther. Marianne non trova mai la felicità, il suo dispiacere per il rifiuto di Wilougby la conduce a una depressione che indebolisce il suo fisico e incupisce il suo aspetto. L'arrivo del colonnello ristabilisce la salute e il benessere psicologico di Marianne. Il tempo e la sua compagnia iniziano a curare le sue ferite. E questo ritengo che sia uno dei primi insegnamenti della visuale di vita di Jane Austen. 
La comparsa di Wiloughby mi ha infastidita, ma se avessi saputo che era ciò di cui Marianne aveva bisogno, avrei apprezzato la sua comparsa senza considerarlo un gesto unicamente egoistico. Questa è una caratteristica che descrive il personaggio, in quanto ha pensato al proprio interesse dagli albori ingannando Marianne. D'altro canto, sul finale penso che abbia avuto la giusta punizione per il suo egoismo. Un altro insegnamento che si può apprendere.
Eloinor è un personaggio che rappresenta l'esatto contrario della figura di Marianne: lei è forte, riesce a vedere il lume della ragione anche attraverso la sofferenza. Insegna, in questo modo, che non bisogna lasciarsi andare alle delusioni, che ci sarà pur sempre un motivo per credere nel proprio sogno. 
Il finale mi ha lasciato un po' perplessa. Non mi aspettavo assolutamente di ritrovare Edward in quelle ultime pagine. Pensavo fosse già "un capitolo chiuso". 

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