Il gioco appare non soltanto con la forza del ricordo, ma con il suo possente valore simbolico, di ricerca del Paradiso in terra, inteso come giustizia, bellezza, libertà, amore: l'Utopia, insomma. E due utopisti, a diverso titolo, sono Paul Gauguin e Flora Tristán, sua nonna materna, agitatrice sociale e proto-femminista, le cui vicende vengono narrate, in parallelo, da questo trascinante romanzo. Ribelli e impulsivi, sognatori irriducibili ma anche ostinati combattenti. Da un lato l'odissea di Flora Tristán, «la donna che concepisce l'utopia della libertà per la donna dalla condizione di ingiustizia, sfruttamento e discriminazione che soffriva». Dall'altro, le peripezie di Paul Gauguin, che lottò per un'altra utopia, «quella di una società in cui la bellezza fosse patrimonio di tutti e non solo un lusso riservato a pochi».