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Héctor Abad Faciolince

L'oblio che saremo

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (0)
Inserito il 21-01-2019 da LaCasula
Aggiornato il 21-01-2019 da LaCasula
Disponibile in 4 librerie
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Aggiornato il 21-01-2019 da LaCasula
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Medellín, 25 agosto 1987: Héctor Abad Gómez - medico, professore dell'Università e presidente del Comitato per i Diritti Umani - viene barbaramente trucidato per strada dagli squadroni della morte colombiani. È la fine annunciata di un uomo che aveva dedicato la propria vita alla difesa dell'uguaglianza sociale, ai diritti, all'istruzione e alla salute degli esclusi in un Paese stretto nella morsa di narcotrafficanti e di politici reazionari.
Vent'anni dopo Héctor Abad, suo figlio - ormai affermato scrittore e giornalista -, decide di provare a raccontarne la vita, e contemporaneamente la propria infanzia e formazione, fino a quel terribile epilogo.
Il risultato è un romanzo «bellissimo e commovente, e al tempo stesso la testimonianza di un reale impegno civile per la democrazia e la tolleranza», come ha scritto sulle pagine del «País» il filosofo Fernando Savater.

Scrivere sul proprio padre non è cosa facile. Ancor meno su un padre che non c'è più. E meno che mai su un padre famoso che è stato trucidato da uno squadrone della morte in una strada di Medellín a pochi giorni dalle elezioni locali in cui avrebbe dovuto correre per la carica di sindaco.
Educazione sentimentale, romanzo di formazione intellettuale e non solo, fotografia amara della società colombiana degli anni Settanta e Ottanta, dilaniata dall'irriducibile conflitto fra un'anima minoritaria di matrice liberal-democratica e il legnoso nucleo della più reazionaria conservazione, El olvido que seremos (titolo tratto da un verso di Borges) è un romanzo colmo di passione e di affetto, scritto con la testa e con il sangue, che commuove senza retorica, che fa indignare senza invocare vendetta.

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 258

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806192825

ISBN-13: 9788806192822

Data di pubblicazione: 2009

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Vent'anni dopo Héctor Abad, suo figlio - ormai affermato scrittore e giornalista -, decide di provare a raccontarne la vita, e contemporaneamente la propria infanzia e formazione, fino a quel terribile epilogo.
Il risultato è un romanzo «bellissimo e commovente, e al tempo stesso la testimonianza di un reale impegno civile per la democrazia e la tolleranza», come ha scritto sulle pagine del «País» il filosofo Fernando Savater.

Scrivere sul proprio padre non è cosa facile. Ancor meno su un padre che non c'è più. E meno che mai su un padre famoso che è stato trucidato da uno squadrone della morte in una strada di Medellín a pochi giorni dalle elezioni locali in cui avrebbe dovuto correre per la carica di sindaco.
Educazione sentimentale, romanzo di formazione intellettuale e non solo, fotografia amara della società colombiana degli anni Settanta e Ottanta, dilaniata dall'irriducibile conflitto fra un'anima minoritaria di matrice liberal-democratica e il legnoso nucleo della più reazionaria conservazione, El olvido que seremos (titolo tratto da un verso di Borges) è un romanzo colmo di passione e di affetto, scritto con la testa e con il sangue, che commuove senza retorica, che fa indignare senza invocare vendetta.

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