Lìberos

Libro

La mia Libreria

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le tue informazioni utente.

Accedi ora o registrati


E intanto, mentre non c'eri...

Maria Agostina


Don Chisciotte
Oltre un mese fa, 10-05-2025
Il Dottor Živago
Borìs Pasternàk

Durante la lettura è impossibile separare il romanzo dal contesto storico più conosciuto. I personaggi sono dei rappresentanti di oggetti più [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le informazioni sulla tua libreria.

Accedi ora o registrati

Devi effettuare l'accesso per inserire questo libro nella tua libreria.

Accedi ora o registrati

Italo Calvino

Le città invisibili

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 09-12-2013 da Roberta Giau
Aggiornato il 09-12-2013 da Roberta Giau
Disponibile in 5 librerie
Inserito il 09-12-2013 da Roberta Giau
Aggiornato il 09-12-2013 da Roberta Giau
Disponibile in 5 librerie

Il primo tra i due protagonisti è Marco Polo che, alla corte di Kublai Khan, fornisce attraverso i suoi dispacci al Sovrano, le descrizioni delle città che vengono toccate dai suoi viaggi all'interno dello sterminato Impero: in queste narrazioni parla degli uomini che le hanno costruite, della forma della città, delle relazioni tra la gente che le popola e la forma architettonica delle città stesse. Queste città però esistono solo nella mente del viaggiatore veneziano: Marco Polo infatti le descrive ora nei più minuziosi dettagli, ora valutando l'insieme, ma sempre guardando dove tutti gli altri non guardano, verso dettagli che ad altri paiono invisibili. Le città di cui Marco Polo racconta sono intese come mondi conchiusi: le città invisibili infatti non entrano in relazione tra loro. Grazie al racconto è Marco Polo stesso che le "crea" mentre le racconta, così come per Calvino lo scrittore "crea" i mondi di cui tratta. Le città invisibili è infatti un romanzo metanarrativo, in quanto porta il lettore a riflettere sui meccanismi stessi della scrittura.

Devi effettuare l'accesso per inserire le tue informazioni sulla lettura di questo libro.

Accedi ora o registrati

Modifica date lettura

Inizio lettura

Fine lettura

Recensioni

o frisco mourisco

Ho scoperto questo libro di Calvino dopo aver visto una breve intervista in cui Fuksas lo citava.<br />Credo che ne Le Città Invisibili così tante città, e le loro tante chiavi di lettura, impongano a loro volta più letture di seguito, per lasciare che si creino forme più definite, ma anche percorsi e collegamenti che le allunghino e diffondano.</p><p>Il luogo dove viviamo insieme e che chiamiamo comunemente città non può essere solo quella struttura occidentale che più si sviluppa tecnologicamente, più rende visibile la sua inconcludenza e la sua passività nel seguire le idee e i desideri.<br />Forse non ha più futuro (e idea attiva di futuro nel presente) se non imparando dall'altro e dalla storia altrui, mutando.<br />Ciò che conta non sono le mappe, bensì il modo in cui queste vengono sovrapposte al territorio: tutte le mappe sono piatte, ma non tutto ciò che è piatto è una mappa.<br />"Le mappe che abbiamo in testa corrispondono solo approssimativamente agli atlanti che aprivamo sui banchi di scuola: prendono forma nel segreto della nostra memoria, seguendo linee suggerite da conversazioni origliate, vecchie fotografie e libri che si ricordano a metà".</p><p>Grazie a Italo Calvino, Stefano Levi Della Torre, la città di Chandigarh e Amitav Ghosh per queste parole.

Valuta la recensione

Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 170

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806476394

ISBN-13: 9788806476397

Data di pubblicazione: 1972

Devi effettuare l'accesso per tracciare questo libro.

Accedi ora o registrati


Chi lo ha letto

Nessun utente ha letto questo libro

Chi lo sta leggendo

Nessun utente sta leggendo questo libro

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le informazioni sulla tua libreria.

Accedi ora o registrati

Devi effettuare l'accesso per inserire questo libro nella tua libreria.

Accedi ora o registrati

Italo Calvino

Le città invisibili

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 09-12-2013 da Roberta Giau
Aggiornato il 09-12-2013 da Roberta Giau
Disponibile in 5 librerie
Inserito il 09-12-2013 da Roberta Giau
Aggiornato il 09-12-2013 da Roberta Giau
Disponibile in 5 librerie

Il primo tra i due protagonisti è Marco Polo che, alla corte di Kublai Khan, fornisce attraverso i suoi dispacci al Sovrano, le descrizioni delle città che vengono toccate dai suoi viaggi all'interno dello sterminato Impero: in queste narrazioni parla degli uomini che le hanno costruite, della forma della città, delle relazioni tra la gente che le popola e la forma architettonica delle città stesse. Queste città però esistono solo nella mente del viaggiatore veneziano: Marco Polo infatti le descrive ora nei più minuziosi dettagli, ora valutando l'insieme, ma sempre guardando dove tutti gli altri non guardano, verso dettagli che ad altri paiono invisibili. Le città di cui Marco Polo racconta sono intese come mondi conchiusi: le città invisibili infatti non entrano in relazione tra loro. Grazie al racconto è Marco Polo stesso che le "crea" mentre le racconta, così come per Calvino lo scrittore "crea" i mondi di cui tratta. Le città invisibili è infatti un romanzo metanarrativo, in quanto porta il lettore a riflettere sui meccanismi stessi della scrittura.

Devi effettuare l'accesso per inserire le tue informazioni sulla lettura di questo libro.

Accedi ora o registrati

Modifica date lettura

Inizio lettura

Fine lettura

Recensioni

o frisco mourisco

Ho scoperto questo libro di Calvino dopo aver visto una breve intervista in cui Fuksas lo citava.<br />Credo che ne Le Città Invisibili così tante città, e le loro tante chiavi di lettura, impongano a loro volta più letture di seguito, per lasciare che si creino forme più definite, ma anche percorsi e collegamenti che le allunghino e diffondano.</p><p>Il luogo dove viviamo insieme e che chiamiamo comunemente città non può essere solo quella struttura occidentale che più si sviluppa tecnologicamente, più rende visibile la sua inconcludenza e la sua passività nel seguire le idee e i desideri.<br />Forse non ha più futuro (e idea attiva di futuro nel presente) se non imparando dall'altro e dalla storia altrui, mutando.<br />Ciò che conta non sono le mappe, bensì il modo in cui queste vengono sovrapposte al territorio: tutte le mappe sono piatte, ma non tutto ciò che è piatto è una mappa.<br />"Le mappe che abbiamo in testa corrispondono solo approssimativamente agli atlanti che aprivamo sui banchi di scuola: prendono forma nel segreto della nostra memoria, seguendo linee suggerite da conversazioni origliate, vecchie fotografie e libri che si ricordano a metà".</p><p>Grazie a Italo Calvino, Stefano Levi Della Torre, la città di Chandigarh e Amitav Ghosh per queste parole.

Valuta la recensione

Éntula, il festival letterario diffuso CON la Sardegna

Mens Sana, festival di letteratura sportiva

Liquida, festival di letteratura giornalistica