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E intanto, mentre non c'eri...

Maria Agostina


Don Chisciotte
Oltre un mese fa, 10-05-2025
Il Dottor Živago
Borìs Pasternàk

Durante la lettura è impossibile separare il romanzo dal contesto storico più conosciuto. I personaggi sono dei rappresentanti di oggetti più [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
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Huckelberry Finn
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Raymond Queneau

Figli del limo

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Recensioni (0)
Inserito il 29-01-2013 da Anna
Aggiornato il 29-01-2013 da Anna
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 29-01-2013 da Anna
Aggiornato il 29-01-2013 da Anna
Disponibile in 1 libreria

Al centro del libro - pubblicato, dopo una lunga elaborazione, nel 1938 - sta, come suo cuore e trama, un'opera che dal libro stesso si pretende ben più impegnativa: 'l'eniclopedia delle scienze inesatte', ovvero il catalogo ottocentesco dei 'pazzi letterari'. Inventori, improbabili, ostinati quadratori del cerchio, teorici di lingue universali e creatori di incaute comsmogenie vengono minuziosamente antologizzati da Chambernac-Queneau: la loro teoria attraversa come un miracolo di coerenza il frenetico agitarsi della genia dei Limon (figli dunque del limo, materia biblica per eccellenza). La vicenda, che si disarticola fra Parigi e alcune cittadine di villeggiatura tra la fine della prima guerra mondiale e la frenesia degli anni Trenta, mette a confronto, con la cattiveria dell'umorismo, il brulicare mediocre di una società di bottegai, feticisti e fascistoidi e l'umanità precaria ma autentica dei 'pazzi letterari'. Le astuzie delle convenzioni vengono storpiate in un delirio di verità che rende possibile l'incontro fra la cognizine scientifica e il paradosso surreale

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 343

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806123793

ISBN-13: 9788806123796

Data di pubblicazione: 1991

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Al centro del libro - pubblicato, dopo una lunga elaborazione, nel 1938 - sta, come suo cuore e trama, un'opera che dal libro stesso si pretende ben più impegnativa: 'l'eniclopedia delle scienze inesatte', ovvero il catalogo ottocentesco dei 'pazzi letterari'. Inventori, improbabili, ostinati quadratori del cerchio, teorici di lingue universali e creatori di incaute comsmogenie vengono minuziosamente antologizzati da Chambernac-Queneau: la loro teoria attraversa come un miracolo di coerenza il frenetico agitarsi della genia dei Limon (figli dunque del limo, materia biblica per eccellenza). La vicenda, che si disarticola fra Parigi e alcune cittadine di villeggiatura tra la fine della prima guerra mondiale e la frenesia degli anni Trenta, mette a confronto, con la cattiveria dell'umorismo, il brulicare mediocre di una società di bottegai, feticisti e fascistoidi e l'umanità precaria ma autentica dei 'pazzi letterari'. Le astuzie delle convenzioni vengono storpiate in un delirio di verità che rende possibile l'incontro fra la cognizine scientifica e il paradosso surreale

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