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"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

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"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

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Paul Auster

L'invenzione della solitudine

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (2)
Inserito il 18-05-2013 da Vito Calabrese
Aggiornato il 18-05-2013 da Vito Calabrese
Disponibile in 2 librerie
Inserito il 18-05-2013 da Vito Calabrese
Aggiornato il 18-05-2013 da Vito Calabrese
Disponibile in 2 librerie

Qualche settimana dopo l'inattesa morte del padre, Paul Auster, si ritrova nella grande casa ormai deserta di un uomo che per tutta la vita aveva vissuto caparbiamente distaccato dal mondo e dagli affetti. E accostando i frammenti sparsi di un'esistenza pressoché estranea, facendo lo spoglio delle carte e degli oggetti personali di quel padre che era sempre parso distante e sfuggente, Auster si imbatte nelle testimonianze di un lontano delitto che aveva scosso la vita della famiglia all'inizio del secolo. Se nel Ritratto di un uomo invisibile, la prima parte de L'invenzione della solitudine, Paul Auster veste i panni del figlio, nella seconda, Il libro della memoria, la sua attenzione si sposta sulla sua identità di padre. E attraverso un mosaico di immagini, coincidenze e associazioni, «A» riflette su come il caso impercettibilmente governi le nostre vite, sulla natura solitaria dello scrivere e l'inevitabile distacco che lo separa dal figlio Daniel.
Un delicato ritratto di famiglia, tutto giocato sul filo della memoria, una commossa riflessione sulla difficoltà di essere figli e padri.

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Recensioni

isca

Un bellissimo libro che ti costringe a pensare. La solitudine come atto creativo in un percorso da e verso la memoria di sé e del mondo. Un viaggio nei rapporti e nel processo che precede e segue la scrittura. Due frasi su tutte che non posso tralasciare: "Ma nemmeno i fatti dicono sempre la verità"; "ogni cosa vive una doppia vita, a un tempo nel mondo e nelle nostre menti, e negare una sola di queste vite vuol dire uccidere la cosa, in entrambe, contemporaneamente".

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Vito Calabrese

Ho letto questo libro subito dopo la morte di mio padre. E' uno di quei momenti della vita dove è forte l'insignificanza. Procedevo a tentoni e non cercavo risposte a tutti i costi. Questo libro è riuscito mirabilmente a interagire con il mio stato d'animo. Sarà stato un caso, ma per noi amanti dei libri non lo è, leggevo questi strani racconti fra l'autobiografico e l'immaginario, come sempre accade in questo autore che è fra i miei preferiti. Bellissimo!

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 182

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806174894

ISBN-13: 9788806174897

Data di pubblicazione: 2005

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Qualche settimana dopo l'inattesa morte del padre, Paul Auster, si ritrova nella grande casa ormai deserta di un uomo che per tutta la vita aveva vissuto caparbiamente distaccato dal mondo e dagli affetti. E accostando i frammenti sparsi di un'esistenza pressoché estranea, facendo lo spoglio delle carte e degli oggetti personali di quel padre che era sempre parso distante e sfuggente, Auster si imbatte nelle testimonianze di un lontano delitto che aveva scosso la vita della famiglia all'inizio del secolo. Se nel Ritratto di un uomo invisibile, la prima parte de L'invenzione della solitudine, Paul Auster veste i panni del figlio, nella seconda, Il libro della memoria, la sua attenzione si sposta sulla sua identità di padre. E attraverso un mosaico di immagini, coincidenze e associazioni, «A» riflette su come il caso impercettibilmente governi le nostre vite, sulla natura solitaria dello scrivere e l'inevitabile distacco che lo separa dal figlio Daniel.
Un delicato ritratto di famiglia, tutto giocato sul filo della memoria, una commossa riflessione sulla difficoltà di essere figli e padri.

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Vito Calabrese

Ho letto questo libro subito dopo la morte di mio padre. E' uno di quei momenti della vita dove è forte l'insignificanza. Procedevo a tentoni e non cercavo risposte a tutti i costi. Questo libro è riuscito mirabilmente a interagire con il mio stato d'animo. Sarà stato un caso, ma per noi amanti dei libri non lo è, leggevo questi strani racconti fra l'autobiografico e l'immaginario, come sempre accade in questo autore che è fra i miei preferiti. Bellissimo!

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