Laura Mancinelli, come in molti altri suoi celebri libri, mette a frutto le sue conoscenze legate alle storie e leggende germaniche e del Nord Europa mettendone in scena due tra le più celebri. La prima è la storia dei due infelici amanti insediati da una corte invidiosa e da una rivale, il doppio di Isotta la Bionda, Isotta dalla Bianca Mano. Una storia d’amore archetipica nella quale la scrittrice con tono melanconico ripristina alcune figure del mito che sono state interpretate sempre solo in termini negativi. Il secondo racconto rilegge liberamente una leggenda appartenente all’epica nibelungica. In esso la medievista gioca con i caratteri di Brunilde e di Crimilde, rivali per amore del bellissimo Sigfrido. Una rilettura curiosa e ironica che sgroviglia con abilità l’intricata matassa dell’epica di Sigfrido. Laura Mancinelli torna al suo vivo Medioevo, rinarrandoci due grandi miti della cultura dell’Occidente sospesi tra storia e invenzione.