Lo sguardo narrativo di Paolo Maurensig si appunta sul gioco sottile e indecifrabile del conflitto amoroso. Ecco sulla scena il maturo professor Deravines e la sua giovane e inquieta moglie Angèle; ecco Giulio Colombi, uomo brillante e fragile, troppo amato dalle donne, e la sua fascinosa e trascurata fidanzata Flora. Due coppie e un narratore in fuga dal fallimento del proprio matrimonio, profondamente coinvolto nelle dinamiche sentimentali instaurate dalle affinità, dalle debolezze, dalla volontà e dal caso fra i personaggi che osserva. Un quintetto che incarna la danza intricata dell'amore. Fino a un estremo punto di svolta... Perchè l'amore, che si nutre del possesso come della sottrazione, trova il suo simbolo in una figura dell'astrologia: quella di Venere 'lesa', cioè incrinata, ferita, che allude a un'ansia immedicabile, a un gioco straziante che di eterno ha solo le regole che lo governano