Lucy Honeychurch, una giovane inglese attenta alle convenzioni sociali della borghesia vittoriana ma costretta a fare i conti con i propri sentimenti; George Emerson, personaggio agnostico e anticonformista, capace di "vedere" attraverso le perplessità e le complicazioni e di percepire interamente la realtà nascosta dietro le apparenze. Sono loro i due protagonisti del romanzo più solare e forse più apprezzato dal pubblico di Edward Morgan Forster. Intorno alla loro contrastata vicenda sentimentale l'autore di Passaggio in India e di Casa Howard affronta, con un senso di umana simpatia e di sottile ironia, uno dei suoi temi preferiti: quello del "cuore non sviluppato" e della lacerazione tra perbenismo ed emotività. È l'anima stessa dell'Inghilterra, inquinata nella sfera etico-sociale, a essere sotto accusa: un'anima nordica, gotica, puritana, provocatoriamente contrapposta allo spirito mediterraneo, gioioso, pagano e "rinascimentale" che i due protagonisti non a caso respirano proprio a Firenze, culla del Rinascimento, dove è ambientata la prima parte del libro. Terzo in ordine di pubblicazione (1908), Camera con vista fu il primo romanzo concepito da Forster, nel 1903, al suo ritorno in patria dopo un soggiorno in Italia. Da questo libro è stato tratto l'omonimo film diretto da James Ivory.