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Fred Vargas, Baudoin

I quattro fiumi

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 20-03-2014 da JohnGrady
Aggiornato il 20-03-2014 da JohnGrady
Disponibile in 3 librerie
Inserito il 20-03-2014 da JohnGrady
Aggiornato il 20-03-2014 da JohnGrady
Disponibile in 3 librerie

Una borsa rubata a un vecchio straccione che pare una cornucopia, visto tutto quel che contiene. Il colpo della vita. Specie per due ladruncoli sprovveduti come Grégoire e Vincent. Due ragazzi che non hanno idea del guaio in cui, con quel furto, sono andati a cacciarsi.
Un graphic novel che restituisce ed esalta la visionarietà della Vargas dando anche finalmente un volto a personaggi come Adamsberg e Danglard.
Grégoire, perennemente sui roller, e Vincent, col sedere sempre incollato alla motocicletta, sono due ragazzi della banlieue parigina come tanti. Che un giorno commettono un grave errore. E rubano la cosa sbagliata. Ovvero la borsa di un vecchio. Dentro, ci trovano un mucchio di soldi. Ma anche molti altri strani oggetti: una scatoletta con dei denti umani frantumati, fialette rosso sangue e qualche tarocco. Quella stessa sera Vincent viene assassinato nella sua casa. E Grégoire, stupidamente, pensa di potersela cavare fuggendo sui pattini...
Ma quel delitto, riflette Adamsberg, sa molto di gesto rituale e potrebbe anche segnare il ritorno dell'assassino soprannominato l'Ariete. Se fosse così, Grégoire avrebbe le ore contate.

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JohnGrady

Intanto, stima profonda per quel coraggioso che ha taggato con [filosofia] questa graphic novel :-) Inoltre, doverosa premessa: il fumetto mi piace, ma costa troppo, il 90% di quelli che leggo li prendo da casa del mio amico Massimo (molti sono regali di compleanno, quindi faccio risaltare in questa sede il concetto di REGALO UTILE), non sono in grado di dare un "voto" alle tavole. La storia ha tutte le caratteristiche dei romanzi della Vargas (ne ho letto per intero uno, ma mi azzardo a usare il plurale), un poliziesco che non è un poliziesco, e che non segue le regole di un poliziesco, perché l'autrice preferisce soffermarsi, come quel genio di taggatore ha fatto presente, sulla psicologia e la [filosofia] che sta dietro le storie e i personaggi. Il tratto del disegnatore inizialmente mi ha disturbato, dopo qualche decina di pagine però ci sono entrato dentro, e riconosco che le scelte grafiche abbiano giovato alla storia. Consigliato a chi ha TUTTO della Vargas, ma in libreria avrei preso altro. (Ah, si cita Rimbaud a manetta...)

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 223

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806199269

ISBN-13: 9788806199265

Data di pubblicazione: 2010

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Una borsa rubata a un vecchio straccione che pare una cornucopia, visto tutto quel che contiene. Il colpo della vita. Specie per due ladruncoli sprovveduti come Grégoire e Vincent. Due ragazzi che non hanno idea del guaio in cui, con quel furto, sono andati a cacciarsi.
Un graphic novel che restituisce ed esalta la visionarietà della Vargas dando anche finalmente un volto a personaggi come Adamsberg e Danglard.
Grégoire, perennemente sui roller, e Vincent, col sedere sempre incollato alla motocicletta, sono due ragazzi della banlieue parigina come tanti. Che un giorno commettono un grave errore. E rubano la cosa sbagliata. Ovvero la borsa di un vecchio. Dentro, ci trovano un mucchio di soldi. Ma anche molti altri strani oggetti: una scatoletta con dei denti umani frantumati, fialette rosso sangue e qualche tarocco. Quella stessa sera Vincent viene assassinato nella sua casa. E Grégoire, stupidamente, pensa di potersela cavare fuggendo sui pattini...
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Intanto, stima profonda per quel coraggioso che ha taggato con [filosofia] questa graphic novel :-) Inoltre, doverosa premessa: il fumetto mi piace, ma costa troppo, il 90% di quelli che leggo li prendo da casa del mio amico Massimo (molti sono regali di compleanno, quindi faccio risaltare in questa sede il concetto di REGALO UTILE), non sono in grado di dare un "voto" alle tavole. La storia ha tutte le caratteristiche dei romanzi della Vargas (ne ho letto per intero uno, ma mi azzardo a usare il plurale), un poliziesco che non è un poliziesco, e che non segue le regole di un poliziesco, perché l'autrice preferisce soffermarsi, come quel genio di taggatore ha fatto presente, sulla psicologia e la [filosofia] che sta dietro le storie e i personaggi. Il tratto del disegnatore inizialmente mi ha disturbato, dopo qualche decina di pagine però ci sono entrato dentro, e riconosco che le scelte grafiche abbiano giovato alla storia. Consigliato a chi ha TUTTO della Vargas, ma in libreria avrei preso altro. (Ah, si cita Rimbaud a manetta...)

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