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E intanto, mentre non c'eri...

Maria Agostina


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Michela L.


Huckelberry Finn
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I nomi epiceni
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"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
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"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

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Sandro Bonvissuto

Dentro

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (2)
Inserito il 21-01-2019 da LaCasula
Aggiornato il 13-09-2025 da Akribia
Disponibile in 16 librerie
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Aggiornato il 13-09-2025 da Akribia
Disponibile in 16 librerie

Cos'è il carcere? La forma architettonica del male.
Il carcere è un muro, e «il muro è il più spaventoso strumento di violenza esistente. Non si è mai evoluto, perché è nato già perfetto». Tutti i giorni, all'ora d'aria, puoi arrivare a toccarlo col naso «per guardarlo cosí da vicino da non vederlo più. E il muro non è fatto per agire sul tuo corpo; se non lo tocchi tu, lui non ti tocca. Non è una cosa che fa male, è un'idea che fa male».
Sandro Bonvissuto ha un'attitudine da speleologo dell'esistenza. Che parli della pena di vivere in galera, della scoperta di quella cosa gigantesca che è l'altro da sé, o di un bambino che impara a correre il rischio di cadere, i suoi pensieri si mescolano sempre a percezioni scandagliate, felicità assaporate, umiliazioni patite, declinazioni del sentimento dell'esistere restituite con la naturalezza e la potenza dell'acqua che scava in profondità.
Cosí, la felicità frastornante che dà l'amicizia può sprigionarsi da tre semplici lettere («Aveva detto "noi". E mi sembrò fosse la prima volta che risuonasse quel pronome nell'aria, riferito anche a me. Noi, detto così, ti faceva essere addirittura la metà di una cosa plurale»).
L'infanzia che non conosce la dittatura del tempo («lo sanno tutti che bambini e orologi sono due cose incompatibili»), che è insofferente agli spazi chiusi («perché l'infanzia non ha case, l'infanzia ha strade»), è «davvero l'unico momento nel quale siamo stati un altro». Un momento in cui un padre («la cosa viva più immobile che abbia mai conosciuto») può mostrare all'improvviso un potere inaspettato.
La storia di un uomo, in questo libro, è resa attraverso tante piccole rivelazioni come queste, che risuonano e durano perché chi scrive pensa davvero che la vita venga prima di tutto, anche del suo racconto. Sandro Bonvissuto insegue pensieri, immagini, intuizioni folgoranti come spinto da un'urgenza vera, assoluta, impermeabile ai luoghi comuni e ai compiacimenti stilistici. Ed è questa la prima cosa che si sente, leggendo Dentro: la forza d'urto di una scrittura che sa convincere ed emozionare perché è al di fuori di ogni canone. Una scrittura sorgiva e filosofica, capace di guardare dall'alto un'esistenza e di postillarla con pensieri vivi.

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Recensioni

Cinzia-L

La storia di un uomo attraverso la narrazione di tre momenti topici della sua esistenza, scritta con un linguaggio semplice, nitido e appassionato che ti porta a provare la sensazione vertiginosa di abitare la mente di un altro e condividerne, almeno per il tempo della lettura, l'intelligenza e la sensibilità.

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massimo@70

A parere personale, non mi lascia nessuna emozione nei primi due racconti rimane chiuso e freddo nelle parole intrappolate nelle pagine, lascia poco spazio all'immaginazione che è fondamentale in un racconto o romanzo. Sono aspri, sembrano forzati nella terminologia usata dallo scrittore, troppo ricercata per esprimere un concetto che aveva bisogno soltanto di essere raccontato con le emozioni, che sia autobiografico o no!

il terzo racconto è il più colorato, lascia trasparire un'emozione, un coinvolgimento inaspettato visto i precedenti racconti. concetti ed emozioni sono colluse nell'integrità del racconto!!interessante!!!  Si nota la tranquillità dello scrittore, che senza assilli scorre nella scrittura vivendo l'emozione vissuta.

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 184

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806208446

ISBN-13: 9788806208448

Data di pubblicazione: 2012

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Cos'è il carcere? La forma architettonica del male.
Il carcere è un muro, e «il muro è il più spaventoso strumento di violenza esistente. Non si è mai evoluto, perché è nato già perfetto». Tutti i giorni, all'ora d'aria, puoi arrivare a toccarlo col naso «per guardarlo cosí da vicino da non vederlo più. E il muro non è fatto per agire sul tuo corpo; se non lo tocchi tu, lui non ti tocca. Non è una cosa che fa male, è un'idea che fa male».
Sandro Bonvissuto ha un'attitudine da speleologo dell'esistenza. Che parli della pena di vivere in galera, della scoperta di quella cosa gigantesca che è l'altro da sé, o di un bambino che impara a correre il rischio di cadere, i suoi pensieri si mescolano sempre a percezioni scandagliate, felicità assaporate, umiliazioni patite, declinazioni del sentimento dell'esistere restituite con la naturalezza e la potenza dell'acqua che scava in profondità.
Cosí, la felicità frastornante che dà l'amicizia può sprigionarsi da tre semplici lettere («Aveva detto "noi". E mi sembrò fosse la prima volta che risuonasse quel pronome nell'aria, riferito anche a me. Noi, detto così, ti faceva essere addirittura la metà di una cosa plurale»).
L'infanzia che non conosce la dittatura del tempo («lo sanno tutti che bambini e orologi sono due cose incompatibili»), che è insofferente agli spazi chiusi («perché l'infanzia non ha case, l'infanzia ha strade»), è «davvero l'unico momento nel quale siamo stati un altro». Un momento in cui un padre («la cosa viva più immobile che abbia mai conosciuto») può mostrare all'improvviso un potere inaspettato.
La storia di un uomo, in questo libro, è resa attraverso tante piccole rivelazioni come queste, che risuonano e durano perché chi scrive pensa davvero che la vita venga prima di tutto, anche del suo racconto. Sandro Bonvissuto insegue pensieri, immagini, intuizioni folgoranti come spinto da un'urgenza vera, assoluta, impermeabile ai luoghi comuni e ai compiacimenti stilistici. Ed è questa la prima cosa che si sente, leggendo Dentro: la forza d'urto di una scrittura che sa convincere ed emozionare perché è al di fuori di ogni canone. Una scrittura sorgiva e filosofica, capace di guardare dall'alto un'esistenza e di postillarla con pensieri vivi.

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Cinzia-L

La storia di un uomo attraverso la narrazione di tre momenti topici della sua esistenza, scritta con un linguaggio semplice, nitido e appassionato che ti porta a provare la sensazione vertiginosa di abitare la mente di un altro e condividerne, almeno per il tempo della lettura, l'intelligenza e la sensibilità.

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massimo@70

A parere personale, non mi lascia nessuna emozione nei primi due racconti rimane chiuso e freddo nelle parole intrappolate nelle pagine, lascia poco spazio all'immaginazione che è fondamentale in un racconto o romanzo. Sono aspri, sembrano forzati nella terminologia usata dallo scrittore, troppo ricercata per esprimere un concetto che aveva bisogno soltanto di essere raccontato con le emozioni, che sia autobiografico o no!

il terzo racconto è il più colorato, lascia trasparire un'emozione, un coinvolgimento inaspettato visto i precedenti racconti. concetti ed emozioni sono colluse nell'integrità del racconto!!interessante!!!  Si nota la tranquillità dello scrittore, che senza assilli scorre nella scrittura vivendo l'emozione vissuta.

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