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Arundhati Roy

Quando arrivano le cavallette

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 21-05-2013 da Iris
Aggiornato il 21-05-2013 da Iris
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 21-05-2013 da Iris
Aggiornato il 21-05-2013 da Iris
Disponibile in 1 libreria

"Gorgeously wrought . . . pitch-perfect prose. . . . In language of terrible beauty, she takes India's everyday tragedies and reminds us to be outraged all over again."written in response to new developments in India that have seen the government launch a full scale war, "Operation Green Hunt," against the tribal community of Naxals defending their land in central India), and a previously unpublished essay also dealing with the government's response to the tribals' demands for greater land rights. Arundhati Roy's writings on the Naxals and her public support for their cause have led to a government investigation and threats of imprisonment, engendering worldwide petitions and outcry in her defense.

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Recensioni

Iris

"La storia del genocidio ci dice che non è un'aberrazione, un'anomalia, una falla nel sistema della vita umana. È un vizio antico e persistente, che fa parte della condizione umana quanto l'amore, l'arte e l'agricoltura." In questa raccolta di saggi vi è il drammatico ritratto di un paese il cui nome riporta a molti di noi solo l'odore e il sapore delle spezie, e quella scimmiottatura che è Bollywood, sintomo tipicamente orientale di desiderio per quella menzogna che è la gaiezza e lo scintillio occidentale, specie americano. In questo libro Roy cerca invece di spiegare quel profondo mistero politico e sociale che è l'India, tra giustizia corrotta e multinazionali, guerre interne e di confine, miseria e ubriachezza di denaro. Una situazione ai limiti della ragione, così come non può che apparire a chi non la vive. Penso a come appare la politica italiana all'estero, con la stessa ovvia incredulità, difficile da dissipare perchè è impossibile comprendere la cultura di un paese che non vivi, che non respiri. È una conoscenza solo empirica della quale i saggi sanno rendere un riflesso parziale. Nel saggio che da il titolo al libro viene percorsa la storia del genocidio e del suo organico legame con il progresso, al fine di dare un senso a tutto il sangue versato, passato e presente, in base a quello che il tedesco Friedrich Ratzel definì "l'inpulso naturale delle specie umane dominanti a espandere il proprio territorio, in cerca non solo di spazio ma di mezzi di sostentamento." Quello che venne poi riassunto nel concetto di Lebensraum (spazio vitale). L'assalto al parlamento, le stragi del Kashmir, l'attentato di Mumbai. E la democrazia. La democrazia è ancora un modello cui aspirare? Che accade una volta che è stata consumata? È sopravvissuta al sodalizio col capitalismo? "E di fronte allo sterminio, la gente è convinta di avere il diritto di reagire. Con ogni mezzo necessario. Forse hanno sentito arrivare le cavallette."

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Editore: Guanda

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine:

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8860883504

ISBN-13: 9788860883506

Data di pubblicazione:

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"La storia del genocidio ci dice che non è un'aberrazione, un'anomalia, una falla nel sistema della vita umana. È un vizio antico e persistente, che fa parte della condizione umana quanto l'amore, l'arte e l'agricoltura." In questa raccolta di saggi vi è il drammatico ritratto di un paese il cui nome riporta a molti di noi solo l'odore e il sapore delle spezie, e quella scimmiottatura che è Bollywood, sintomo tipicamente orientale di desiderio per quella menzogna che è la gaiezza e lo scintillio occidentale, specie americano. In questo libro Roy cerca invece di spiegare quel profondo mistero politico e sociale che è l'India, tra giustizia corrotta e multinazionali, guerre interne e di confine, miseria e ubriachezza di denaro. Una situazione ai limiti della ragione, così come non può che apparire a chi non la vive. Penso a come appare la politica italiana all'estero, con la stessa ovvia incredulità, difficile da dissipare perchè è impossibile comprendere la cultura di un paese che non vivi, che non respiri. È una conoscenza solo empirica della quale i saggi sanno rendere un riflesso parziale. Nel saggio che da il titolo al libro viene percorsa la storia del genocidio e del suo organico legame con il progresso, al fine di dare un senso a tutto il sangue versato, passato e presente, in base a quello che il tedesco Friedrich Ratzel definì "l'inpulso naturale delle specie umane dominanti a espandere il proprio territorio, in cerca non solo di spazio ma di mezzi di sostentamento." Quello che venne poi riassunto nel concetto di Lebensraum (spazio vitale). L'assalto al parlamento, le stragi del Kashmir, l'attentato di Mumbai. E la democrazia. La democrazia è ancora un modello cui aspirare? Che accade una volta che è stata consumata? È sopravvissuta al sodalizio col capitalismo? "E di fronte allo sterminio, la gente è convinta di avere il diritto di reagire. Con ogni mezzo necessario. Forse hanno sentito arrivare le cavallette."

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