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Tommaso Moro

Utopia

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Aggiornato il 21-05-2013 da Iris
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Iris

Una delle opere che illustrano la Società Desiderabile, in base al sogno rinascimentale di cultura e ordine come forze regolatrici del mondo. L'ingenua idea che una società di ferreo rigore risolverebbe tutti i problemi, teoria tristemente smentita dalle dolorose dittature passate e presenti, ma mai terribili come quella qui immaginata. Delusa è dire poco. Mi aspettavo qualcosa di più idilliaco e auspicabile da libro che ha coniato il termine di società desiderabile. È interessante osservare come invece descriva un mondo che la letteratura moderna definisce per contrasto, distopico. Se ne deduce che in un certo senso sia nata prima la distopia dell'utopia. Interessante anche l'accenno al suicidio come eutanasia, pensiero curioso per quei tempi, e ancora oggi difficilmente affrontato. Per il resto è un ideale sociale piuttosto agghiacciante, ingiustificabile anche tenendo conto che corre l'anno 1516. Caro Moore, non avresti retto 6 mesi in un mondo simile. Meno male che l'essere umano è molto più di questo. Fortuna che quella confusione, quelle passioni, giuste e sbagliate, siano la prova di quali incredibili creature siamo. Non perfette, no. La perfezione è disumana.

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Editore: Giunti Demetra

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 160

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8844037947

ISBN-13: 9788844037949

Data di pubblicazione: 2009

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