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Francis Scott Fitzgerald

The Beautiful and Damned

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Recensioni (1)
Inserito il 14-06-2013 da Ellakarenina
Aggiornato il 14-06-2013 da Ellakarenina
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 14-06-2013 da Ellakarenina
Aggiornato il 14-06-2013 da Ellakarenina
Disponibile in 1 libreria

Fitzgerald's second novel takes a finely wrought, often satirical look at the dark side of the glittering Jazz Age. Fueled by alcohol, Anthony Patch and his vibrant, beautiful wife thrive on the excitement and thrills of New York nightlife in the '20s--squandering their money, wasting their talents, and descending into moral, as well as financial, bankruptcy. National print publicty.

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Ellakarenina

Qualche mese fa mi sono imbattuta nella foto di una libreria del centro di Londra chiamata "Any amount of books" che tratta esclusivamente libri usati, di ogni foggia, epoca e provenienza. Ho fatto in modo di andarci, constringendo i miei amici ad accompagnarmici e a passare un'oretta buona in mezzo a libri polverosi, molti dei quali del XIX secolo. "The Beautiful and Damned" è uno dei tomi conquistati quel pomeriggio, un'edizione Penguins del 1972 (senza infamia e senza lode dal punto di vista collezionistico), pagata tre pounds e mezzo e letta quasi esclusivamente in spiaggia. Ha resistito bene allo stress marittimo, devo dire. Ma non è questo il punto. Il punto è che Fitzgerald, che a me non è che disgarbi - ma insomma, lo leggo solo perché adoro i Roaring Twenties o la Jazz Age che dir si voglia, insomma è proprio vero che è molto meglio in lingua originale. "Tenera è la notte" non mi è piaciuto, "Il grande Gatsby" è piacevole ma non mi ha lasciato granché, "The Beautiful and Damned" per me è IL romanzo di Fitzgerald. Il racconto dell'esistenza angosciata di una giovane coppia non proprio perfettamente assortita, pare che sia parzialmente autobiografico e sicuramente profetico per i coniugi Fitzgerald. Senza fronzoli o virtuosismi ma ricco di sfumature, si legge bene e a me che sono più o meno coetanea della Gloria di inizio libro ha dato anche l'opportunità di immedesimarmi. Per il resto, se vi capita di andare a Londra, ricordatevi di passare da "Any amount of books", proprio tra Covent Garden e Leicester Square.

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Editore: Scribner

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 464

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 0684801558

ISBN-13: 9780684801551

Data di pubblicazione: 1995

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Fitzgerald's second novel takes a finely wrought, often satirical look at the dark side of the glittering Jazz Age. Fueled by alcohol, Anthony Patch and his vibrant, beautiful wife thrive on the excitement and thrills of New York nightlife in the '20s--squandering their money, wasting their talents, and descending into moral, as well as financial, bankruptcy. National print publicty.

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Qualche mese fa mi sono imbattuta nella foto di una libreria del centro di Londra chiamata "Any amount of books" che tratta esclusivamente libri usati, di ogni foggia, epoca e provenienza. Ho fatto in modo di andarci, constringendo i miei amici ad accompagnarmici e a passare un'oretta buona in mezzo a libri polverosi, molti dei quali del XIX secolo. "The Beautiful and Damned" è uno dei tomi conquistati quel pomeriggio, un'edizione Penguins del 1972 (senza infamia e senza lode dal punto di vista collezionistico), pagata tre pounds e mezzo e letta quasi esclusivamente in spiaggia. Ha resistito bene allo stress marittimo, devo dire. Ma non è questo il punto. Il punto è che Fitzgerald, che a me non è che disgarbi - ma insomma, lo leggo solo perché adoro i Roaring Twenties o la Jazz Age che dir si voglia, insomma è proprio vero che è molto meglio in lingua originale. "Tenera è la notte" non mi è piaciuto, "Il grande Gatsby" è piacevole ma non mi ha lasciato granché, "The Beautiful and Damned" per me è IL romanzo di Fitzgerald. Il racconto dell'esistenza angosciata di una giovane coppia non proprio perfettamente assortita, pare che sia parzialmente autobiografico e sicuramente profetico per i coniugi Fitzgerald. Senza fronzoli o virtuosismi ma ricco di sfumature, si legge bene e a me che sono più o meno coetanea della Gloria di inizio libro ha dato anche l'opportunità di immedesimarmi. Per il resto, se vi capita di andare a Londra, ricordatevi di passare da "Any amount of books", proprio tra Covent Garden e Leicester Square.

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