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Flavio Soriga

Metropolis.

Martino Crissanti indaga

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 26-05-2014 da Simo
Aggiornato il 25-05-2014 da Simo
Disponibile in 5 librerie
Inserito il 26-05-2014 da Simo
Aggiornato il 25-05-2014 da Simo
Disponibile in 5 librerie

Cagliari, fine estate, in una cabina del lido Kalaris Giulia Hernandez di San Raimondo, bella donna appartenente a una delle famiglie più importanti della città, viene ritrovata morta: qualcuno ha sfregiato il suo corpo con decine di coltellate, fuggendo poi nella notte. A indagare sull'omicidio è il capitano Martino Crissanti, un carabiniere quarantacinquenne con una laurea in antropologia e un grande amore per l'estate, la musica argentina e i tramonti visti dal quartiere di Castello. La sua indagine sarà soprattutto un viaggio alla scoperta di Cagliari, dalla spiaggia caraibica del Poetto ai centri commerciali della cinta suburbana, dall'alta borghesia cittadina ai semi-occupati di periferia.

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Martocchia

"Crissanti non sapeva chi avesse ucciso Giulia, questo no, ma era adesso in quella fase in cui i pensieri vorticavano, senza riuscire a trovare una forma, senza posarsi in ordine (in un qualche ordine accettabile, utile alla risoluzione del caso), senza trovare requie vorticavano, costringendolo a cercare la concentrazione, che poi non riusciva a trovare ma era un bene cercarla, lui lo sapeva, era un bene farsi portare da quei pensieri agitati. Dopo l'incontro con Jane Hernandez e prima che lo chiamassero per quella intercettazione, aveva girato per la città sulla sua Vespa, in borghese, senza meta apparente, scarpe da tennis, jeans e giacca di pelle, un quarantenne in forma che girava su un motorino vintage; e gli era venuto in mente quel suo collega immaginario di un romanzo che aveva amato tanto, l'ispettore Rogas, onesto servitore di uno Stato non altrettanto onesto, uno Stato immaginario e così simile al loro, Rogas che veniva mandato in una città a indagare, e prendeva una camera d'albergo vista mare, e nuotava ogni mattina, e usciva in barca con i pescatori, e camminava per ore sul lungomare, e si attardava a tavola a pranzo e a cena, menando scandalo per la pigrizia o inattività. E invece la mente di Rogas lavorava, i suoi pensieri prendevano forma e si avviavano a chiarire ciò che chiaro non era. Per questo erano pagati gli investigatori, che fossero poliziotti o carabinieri o magistrati, non era il loro tempo soltanto che lo Stato comprava, ma la loro attenzione, la loro intelligenza, la loro capacità di indirizzare concentrazione e curiosità verso uno scopo e quello soltanto, e anche se lui, Crissanti, non era - non si era mai considerato - particolarmente acuto, intuitivo o rigoroso nel pensiero, il lavoro si risolveva infine in quello, nei romanzi e nei Paesi immaginari come nella realtà: usare il cervello per trovare il bandolo della matassa."


Primo libro di Soriga per me.
Lettura piacevole, anche se avvincente solo a tratti.
Sullo sfondo, una Cagliari ancora calda e soleggiata, a fine estate. In primo piano, una donna nota e bella, Giulia Hernandez di San Raimondo, ritrovata morta all'interno di una delle cabine del lido Karalis.
C'è tanto sangue, e un'impronta di scarpa solo all'entrata della cabina.
A svolgere le indagini, Martino Crissanti, capitano quarantacinquenne che, facendo su e giù per la città in sella alla sua Vespa, cerca la pista giusta scavando tra amori, tradimenti, gelosie e vendette.

La cosa buona di questo libro, a mio parere, è che l'indagine va avanti dall'inizio alla fine, senza mai svelare un particolare che potrebbe portare il lettore a pensare: "Ma magari allora è stato lui!". Come un giallo che si rispetti, insomma.
C'è tutta un'analisi dettagliata dei personaggi, amici, parenti e conoscenti che dicevano di conoscere Giulia, ma che in realtà conoscevano solo uno dei mille volti di una donna ricca, appartenente ad una delle famiglie più celebri della città, e tanto bella quanto ribelle e eccentrica.
Crissanti fa parlare a ruota libera gli indagati, tanto che quello che ne vien fuori è una serie di monologhi che vanno ad occupare praticamente tutta la seconda parte del libro e credo sia questo l'aspetto che mi è piaciuto di meno, e che fa sembrare il tutto meno noir di quello che dovrebbe essere. Molto spazio alle riflessioni interiori e poco all'indagine vera e propria.
Ma, a parte questo, Soriga mi è piaciuto.
Sono sicura che Crissanti avrà modo di crescere e diventare un investigatore con tutte le carte in regola.

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Editore: Bompiani

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 247

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8845272273

ISBN-13: 9788845272271

Data di pubblicazione: 2013

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Cagliari, fine estate, in una cabina del lido Kalaris Giulia Hernandez di San Raimondo, bella donna appartenente a una delle famiglie più importanti della città, viene ritrovata morta: qualcuno ha sfregiato il suo corpo con decine di coltellate, fuggendo poi nella notte. A indagare sull'omicidio è il capitano Martino Crissanti, un carabiniere quarantacinquenne con una laurea in antropologia e un grande amore per l'estate, la musica argentina e i tramonti visti dal quartiere di Castello. La sua indagine sarà soprattutto un viaggio alla scoperta di Cagliari, dalla spiaggia caraibica del Poetto ai centri commerciali della cinta suburbana, dall'alta borghesia cittadina ai semi-occupati di periferia.

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"Crissanti non sapeva chi avesse ucciso Giulia, questo no, ma era adesso in quella fase in cui i pensieri vorticavano, senza riuscire a trovare una forma, senza posarsi in ordine (in un qualche ordine accettabile, utile alla risoluzione del caso), senza trovare requie vorticavano, costringendolo a cercare la concentrazione, che poi non riusciva a trovare ma era un bene cercarla, lui lo sapeva, era un bene farsi portare da quei pensieri agitati. Dopo l'incontro con Jane Hernandez e prima che lo chiamassero per quella intercettazione, aveva girato per la città sulla sua Vespa, in borghese, senza meta apparente, scarpe da tennis, jeans e giacca di pelle, un quarantenne in forma che girava su un motorino vintage; e gli era venuto in mente quel suo collega immaginario di un romanzo che aveva amato tanto, l'ispettore Rogas, onesto servitore di uno Stato non altrettanto onesto, uno Stato immaginario e così simile al loro, Rogas che veniva mandato in una città a indagare, e prendeva una camera d'albergo vista mare, e nuotava ogni mattina, e usciva in barca con i pescatori, e camminava per ore sul lungomare, e si attardava a tavola a pranzo e a cena, menando scandalo per la pigrizia o inattività. E invece la mente di Rogas lavorava, i suoi pensieri prendevano forma e si avviavano a chiarire ciò che chiaro non era. Per questo erano pagati gli investigatori, che fossero poliziotti o carabinieri o magistrati, non era il loro tempo soltanto che lo Stato comprava, ma la loro attenzione, la loro intelligenza, la loro capacità di indirizzare concentrazione e curiosità verso uno scopo e quello soltanto, e anche se lui, Crissanti, non era - non si era mai considerato - particolarmente acuto, intuitivo o rigoroso nel pensiero, il lavoro si risolveva infine in quello, nei romanzi e nei Paesi immaginari come nella realtà: usare il cervello per trovare il bandolo della matassa."


Primo libro di Soriga per me.
Lettura piacevole, anche se avvincente solo a tratti.
Sullo sfondo, una Cagliari ancora calda e soleggiata, a fine estate. In primo piano, una donna nota e bella, Giulia Hernandez di San Raimondo, ritrovata morta all'interno di una delle cabine del lido Karalis.
C'è tanto sangue, e un'impronta di scarpa solo all'entrata della cabina.
A svolgere le indagini, Martino Crissanti, capitano quarantacinquenne che, facendo su e giù per la città in sella alla sua Vespa, cerca la pista giusta scavando tra amori, tradimenti, gelosie e vendette.

La cosa buona di questo libro, a mio parere, è che l'indagine va avanti dall'inizio alla fine, senza mai svelare un particolare che potrebbe portare il lettore a pensare: "Ma magari allora è stato lui!". Come un giallo che si rispetti, insomma.
C'è tutta un'analisi dettagliata dei personaggi, amici, parenti e conoscenti che dicevano di conoscere Giulia, ma che in realtà conoscevano solo uno dei mille volti di una donna ricca, appartenente ad una delle famiglie più celebri della città, e tanto bella quanto ribelle e eccentrica.
Crissanti fa parlare a ruota libera gli indagati, tanto che quello che ne vien fuori è una serie di monologhi che vanno ad occupare praticamente tutta la seconda parte del libro e credo sia questo l'aspetto che mi è piaciuto di meno, e che fa sembrare il tutto meno noir di quello che dovrebbe essere. Molto spazio alle riflessioni interiori e poco all'indagine vera e propria.
Ma, a parte questo, Soriga mi è piaciuto.
Sono sicura che Crissanti avrà modo di crescere e diventare un investigatore con tutte le carte in regola.

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