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I salici ciechi e la donna addormentata

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 10-11-2013 da elisa
Aggiornato il 10-11-2013 da elisa
Disponibile in 2 librerie
Inserito il 10-11-2013 da elisa
Aggiornato il 10-11-2013 da elisa
Disponibile in 2 librerie

Scritti e pubblicati in Giappone nell'arco di oltre un ventennio, i racconti che compongono questa raccolta ci offrono, nella estrema varietà di ispirazione, lunghezza e stile, un suggestivo affresco di tutto il meraviglioso mondo narrativo di Murakami.
Alternando episodi autobiografici - come nel racconto che dà titolo al volume - a momenti surreali e di comicità al limite dell'assurdo - dal senso di repulsione che ispira Granchi, a quello di angoscia che permea I gatti antropofagi, - Murakami accompagna il lettore nel suo mondo fatto di memoria e misura, di fantasmi, di amici lontani, di ragazze evanescenti e di piccoli fatti in grado di sconvolgere una vita intera.

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Martocchia

"Mentre tranciavo l'aria a grandi gesti, all'improvviso mi tornò in mente la donna grassa che avevo incontrato nel pomeriggio. Quella che era stata hostess all'United Airlines.
Avevo l'impressione che il suo corpo bianco e grasso fosse diventato una nebbia informe che fluttuava intorno a me. La boa, il mare, il cielo, gli elicotteri, persino i piloti... Ma che importanza poteva avere? Tanto l'indomani non sarei più stato lì.
- Ogni tanto faccio un sogno, - disse il giovane sulla sedia a rotelle. La sua voce aveva una strana risonanza, come se salisse dal fondo di una caverna. - Dentro la mia testa, nella parte soffice dove risiede la memoria, c'è un coltello. Profondamente infilzato. Non è  che mi faccia male. E nemmeno mi pesa. E' soltanto piantato lì. Lo osservo da fuori, come se fosse conficcato in un'altra persona. Poi chiedo a qualcuno di estrarlo. Ma nessuno sa che ho quel coltello in testa. Allora cerco di tirarlo via da solo, ma non riesco a infilare la mano nel cranio. E' una cosa molto strana: ho potuto piantarmi quella lama nel cervello, ma poi non riesco a togliermela. Subito dopo, tante cose poco a poco svaniscono. Comincio a scomparire anch'io. Alla fine resta solo il coltello, il coltello resta sempre fino all'ultimo. Come l'osso sbiancato di un animale preistorico, portato sulla spiaggia dalle onde...
Faccio sempre questo sogno..."



Dici Murakami e pensi a creature chimeriche, nature animate, emozioni sconosciute. Murakami è magico, è folle.
Ma per chi già lo conosce - e lo ama - questa non è una novità:  sappiamo che proviene da un pianeta a parte.. Per chi invece non ha ancora avuto la fortuna di imbattersi nel suo mondo speciale, questa raccolta di racconti può rappresentare il primo passo verso lo scrittore giapponese. 
Scrittore capace di mettere in piedi store fantastiche, oniriche, che sfiorano i confini della normalità e poi ricadono magicamente nell'irrazionale più assoluto, e che spesso nascono da dettagli quotidiani apparentemente insignificanti, che l'occhio attento di Murakami riesce a carpire, analizzare e rivoltare, fino a farne un racconto.
In questo libro i racconti sono ventiquattro (davvero notevoli, a mio parere, "L'uomo di ghiaccio", "Il settimo uomo", "Percorsi del caso" e "La scimmia di Shinagawa"), e andrebbero descritti uno per uno perché ognuno è un caso a parte e, diciamocelo, è meraviglioso a modo suo: possono esser nati da fatti realmente accaduti o esser frutto dell'infinita fantasia - e sensibilità - dell' autore, ma ciò che di più bello li contraddistingue è quel senso di spaesamento che sono in grado di indurre in chi legge.
I sentimenti sono sempre in primo piano, e spesso la malinconia la fa da padrone, ma ogni volta che si finisce un racconto, si ha come la sensazione di aver buttato via qualcosa di cattivo e aver riempito il cuore di cose buone.

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Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 384

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806212036

ISBN-13: 9788806212032

Data di pubblicazione: 2012

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Scritti e pubblicati in Giappone nell'arco di oltre un ventennio, i racconti che compongono questa raccolta ci offrono, nella estrema varietà di ispirazione, lunghezza e stile, un suggestivo affresco di tutto il meraviglioso mondo narrativo di Murakami.
Alternando episodi autobiografici - come nel racconto che dà titolo al volume - a momenti surreali e di comicità al limite dell'assurdo - dal senso di repulsione che ispira Granchi, a quello di angoscia che permea I gatti antropofagi, - Murakami accompagna il lettore nel suo mondo fatto di memoria e misura, di fantasmi, di amici lontani, di ragazze evanescenti e di piccoli fatti in grado di sconvolgere una vita intera.

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"Mentre tranciavo l'aria a grandi gesti, all'improvviso mi tornò in mente la donna grassa che avevo incontrato nel pomeriggio. Quella che era stata hostess all'United Airlines.
Avevo l'impressione che il suo corpo bianco e grasso fosse diventato una nebbia informe che fluttuava intorno a me. La boa, il mare, il cielo, gli elicotteri, persino i piloti... Ma che importanza poteva avere? Tanto l'indomani non sarei più stato lì.
- Ogni tanto faccio un sogno, - disse il giovane sulla sedia a rotelle. La sua voce aveva una strana risonanza, come se salisse dal fondo di una caverna. - Dentro la mia testa, nella parte soffice dove risiede la memoria, c'è un coltello. Profondamente infilzato. Non è  che mi faccia male. E nemmeno mi pesa. E' soltanto piantato lì. Lo osservo da fuori, come se fosse conficcato in un'altra persona. Poi chiedo a qualcuno di estrarlo. Ma nessuno sa che ho quel coltello in testa. Allora cerco di tirarlo via da solo, ma non riesco a infilare la mano nel cranio. E' una cosa molto strana: ho potuto piantarmi quella lama nel cervello, ma poi non riesco a togliermela. Subito dopo, tante cose poco a poco svaniscono. Comincio a scomparire anch'io. Alla fine resta solo il coltello, il coltello resta sempre fino all'ultimo. Come l'osso sbiancato di un animale preistorico, portato sulla spiaggia dalle onde...
Faccio sempre questo sogno..."



Dici Murakami e pensi a creature chimeriche, nature animate, emozioni sconosciute. Murakami è magico, è folle.
Ma per chi già lo conosce - e lo ama - questa non è una novità:  sappiamo che proviene da un pianeta a parte.. Per chi invece non ha ancora avuto la fortuna di imbattersi nel suo mondo speciale, questa raccolta di racconti può rappresentare il primo passo verso lo scrittore giapponese. 
Scrittore capace di mettere in piedi store fantastiche, oniriche, che sfiorano i confini della normalità e poi ricadono magicamente nell'irrazionale più assoluto, e che spesso nascono da dettagli quotidiani apparentemente insignificanti, che l'occhio attento di Murakami riesce a carpire, analizzare e rivoltare, fino a farne un racconto.
In questo libro i racconti sono ventiquattro (davvero notevoli, a mio parere, "L'uomo di ghiaccio", "Il settimo uomo", "Percorsi del caso" e "La scimmia di Shinagawa"), e andrebbero descritti uno per uno perché ognuno è un caso a parte e, diciamocelo, è meraviglioso a modo suo: possono esser nati da fatti realmente accaduti o esser frutto dell'infinita fantasia - e sensibilità - dell' autore, ma ciò che di più bello li contraddistingue è quel senso di spaesamento che sono in grado di indurre in chi legge.
I sentimenti sono sempre in primo piano, e spesso la malinconia la fa da padrone, ma ogni volta che si finisce un racconto, si ha come la sensazione di aver buttato via qualcosa di cattivo e aver riempito il cuore di cose buone.

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