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E intanto, mentre non c'eri...

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"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

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Oltre un mese fa, 05-04-2024
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"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

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Oliver Sacks

Risvegli

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (2)
Inserito il 21-01-2019 da LaCasula
Aggiornato il 21-01-2019 da LaCasula
Disponibile in 7 librerie
Inserito il 21-01-2019 da LaCasula
Aggiornato il 21-01-2019 da LaCasula
Disponibile in 7 librerie

Per dieci anni, fra il 1917 e il 1927, una grave epidemia di encefalite letargica (malattia del sonno) invase il mondo. Quasi cinque milioni di persone furono colpite dal male. Poi l’epidemia scomparve, improvvisamente e misteriosamente come era sopraggiunta. Una minuscola frazione dei malati sopravvisse, in una sorta di perpetuo torpore, fino al 1969, quando un nuovo farmaco, la L-dopa, permise di risvegliarli. Oliver Sacks, fra il 1969 e il 1972, somministrò questo farmaco a più di duecento malati al Mount Carmel Hospital di New York. Risvegli racconta le storie di venti di loro. Già da tali elementi è facile rendersi conto della impressionante singolarità di questo libro. Ma qui, ancora una volta, l’elemento decisivo è il narratore: Oliver Sacks, colui che sa farsi strada all’interno delle esperienze più remote e inaccessibili dei suoi pazienti. Ciascuna delle persone di cui Sacks qui racconta è un mondo a parte, ma tutte sono unite da una caratteristica: quella di aver passato la maggior parte della loro vita in una zona inesplorata e muta, vicino «al cuore oscuro dell’essere», e di essere stati sbalzati dalla «notte encefalitica» verso le «tribolazioni» e le meraviglie del risveglio. Sconvolgente è la varietà e la qualità delle esperienze che queste persone tentano disperatamente di comunicarci. E stupefacente è la capacità che qui Sacks dimostra nel capire e ricostruire il tessuto drammatico di tali esperienze. Confidando, come il grande Lurija, in una visione della medicina come «scienza romantica», Sacks rivendica la definizione della malattia che leggiamo in Novalis: «Ogni malattia è un problema musicale. Ogni cura è una soluzione musicale». Appunto questo presupposto gli ha permesso di accedere ai mondi murati di persone che vivevano nell’oscillazione fra una terribile presenza e una terribile assenza. E questo contatto si è rivelato essere il più grande aiuto che possiamo dare a chi cerca, con pena infinita, di trovare un accomodamento con la realtà. Dietro le cartelle cliniche, qui si apre uno sconfinato paesaggio, «un paesaggio molto variato, in parte familiare, in parte inquietante, con altopiani battuti dal sole, abissi senza fondo, vulcani, geyser, praterie, paludi; qualcosa come il parco di Yellowstone: arcaico, preumano, quasi preistorico, con una sensazione di potenti forze sobbollenti tutt’intorno». Risvegli apparve nel 1973 e da allora l’Autore lo ha più volte rielaborato nelle successive edizioni.

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Capsicum

Certi vilenti appetiti e passioni e certe idee e immagini ossessive, non potevano essere considerati come meri fenomeni fisici o del tutto estranei al suo vero sè, ma, la contrario, erano avvertiti in un certo senso come liberazioni o smascherametni o rivelazioni o confessioni di parti di lei profondissime e antichissime, creature mostruose emerse dal suo inconscio e da inimmaginabili abissi fisiologici ancor più profondi dell'inconscio, paesaggi preistorici e forse preumani i cui aspetti le erano al contempo radicalmente estranei e misteriosamente familiari come accade per certi sogni. e lei non poteva guardare con distacco a queste parti di sè improvvisamente messe a nudo, poiché esse la chiamavano con vico di sirene, la allettavano, la facevano fremere, la terrorizzavano, la colmavano di sensi di colpa e di punizione, la possedevano con la potenza divorante e fascinosa dell'incubo.

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Thanit

Toccante.
E per una persona ipocondriaca come me, anche spunto di innumerevoli preoccupazioni sulla mia salute mentale.

E' stupefacente leggere queste storie vere, resoconti di vite addormentate per decenni e poi rifiorite nel giro di qualche giorno, talvolta solo temporaneamente.

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Editore: Adelphi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 560

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8845911470

ISBN-13: 9788845911477

Data di pubblicazione: 1995

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Per dieci anni, fra il 1917 e il 1927, una grave epidemia di encefalite letargica (malattia del sonno) invase il mondo. Quasi cinque milioni di persone furono colpite dal male. Poi l’epidemia scomparve, improvvisamente e misteriosamente come era sopraggiunta. Una minuscola frazione dei malati sopravvisse, in una sorta di perpetuo torpore, fino al 1969, quando un nuovo farmaco, la L-dopa, permise di risvegliarli. Oliver Sacks, fra il 1969 e il 1972, somministrò questo farmaco a più di duecento malati al Mount Carmel Hospital di New York. Risvegli racconta le storie di venti di loro. Già da tali elementi è facile rendersi conto della impressionante singolarità di questo libro. Ma qui, ancora una volta, l’elemento decisivo è il narratore: Oliver Sacks, colui che sa farsi strada all’interno delle esperienze più remote e inaccessibili dei suoi pazienti. Ciascuna delle persone di cui Sacks qui racconta è un mondo a parte, ma tutte sono unite da una caratteristica: quella di aver passato la maggior parte della loro vita in una zona inesplorata e muta, vicino «al cuore oscuro dell’essere», e di essere stati sbalzati dalla «notte encefalitica» verso le «tribolazioni» e le meraviglie del risveglio. Sconvolgente è la varietà e la qualità delle esperienze che queste persone tentano disperatamente di comunicarci. E stupefacente è la capacità che qui Sacks dimostra nel capire e ricostruire il tessuto drammatico di tali esperienze. Confidando, come il grande Lurija, in una visione della medicina come «scienza romantica», Sacks rivendica la definizione della malattia che leggiamo in Novalis: «Ogni malattia è un problema musicale. Ogni cura è una soluzione musicale». Appunto questo presupposto gli ha permesso di accedere ai mondi murati di persone che vivevano nell’oscillazione fra una terribile presenza e una terribile assenza. E questo contatto si è rivelato essere il più grande aiuto che possiamo dare a chi cerca, con pena infinita, di trovare un accomodamento con la realtà. Dietro le cartelle cliniche, qui si apre uno sconfinato paesaggio, «un paesaggio molto variato, in parte familiare, in parte inquietante, con altopiani battuti dal sole, abissi senza fondo, vulcani, geyser, praterie, paludi; qualcosa come il parco di Yellowstone: arcaico, preumano, quasi preistorico, con una sensazione di potenti forze sobbollenti tutt’intorno». Risvegli apparve nel 1973 e da allora l’Autore lo ha più volte rielaborato nelle successive edizioni.

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Toccante.
E per una persona ipocondriaca come me, anche spunto di innumerevoli preoccupazioni sulla mia salute mentale.

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