Libro

A A. Mc Call Smith,

Chia. mo, 
mi permetta alcune considerazioni da estimatrice: in un libro giallo noi amanti del genere preferiamo che le complicazioni amorose siano raccontate solo in funzione della caccia all'assassino e nemmeno troppo dettagliamente. E non ci piace che si tratti di genetica, etica, o sociobiologia (!).
Non ci interessa altro che riuscire a scoprire il maledetto prima che ce lo sveli lo scrittore (cosa che puntualmente non avviene) o consolarci scoprendo che nemmeno i nostri conoscenti ce l'hanno fatta. Termini come separatim, zeugma, sillesi, sisifico (questa parola esiste davvero?) ci sono oscuri e ne diffidiamo per natura. I suoi scopi sono alti, ma noi siamo lettori da spiaggia, gente semplice. 

Come se non bastasse in copertina si legge: "Miss Marple è risorta, a Edimburgo. VANITY FAIR"
Dovrebbero aggiungere... e si è pure mangiata un'enciclopedia, è salita in cattedra e si è scolata un drink di troppo. Così, non solo non scoprirete l'assassino come sempre -falliti!- ma arrivare alla fine del libro sarà una scommessa.  

Bilancio: pesante per un libro giallo, leggero per un trattato di filosofia. Il risultato è alquanto ambiguo. Mi sento ingannata. 

Cordiali saluti.