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Pino Cacucci

La memoria non mi inganna

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Inserito il 30-01-2014 da Alberto Rossi
Aggiornato il 30-01-2014 da Alberto Rossi
Disponibile in 1 libreria
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Recensioni

Alberto Rossi

Alla ventiduesima volta che ripete che il nostro è un paese culturalmente arretrato, stanco, morto, uno ci pensa su un attimo e arriva a una fin troppo facile conclusione: Cacucci, c'hai ragione, e lo dimostra il fatto che si pubblichi robaccia come questa, e che a farlo sia una delle nostre più grandi case editrici, e che venderà bene, nonostante il genere, solo perché il nome dell'autore è noto. Il volume è diviso in tre parti: la prima è costituita da piccole recensioni o note critiche, strutturalmente non dissimili dagli scritti di Borges. La struttura, che dio la benedica. Perché se ci si rivolge al contenuto ecco che un insopportabile senso di nausea comincia a salire. Strati e strati di insulsaggini su autori più o meno grandi, da London a Salgari, da McCarthy a Osvaldo Soriano, da Cervantes a Pennac, da Le Clèzio all'inconsistente Sepúlveda (ovviamente elogiato come un maestro); la seconda, che dà il titolo al libro, scende nei meandri del passato di Cacucci, cercando di sviscerare tra i suoi ricordi, che inevitabilmente si legano al passato della nostra nazione, e di Bologna nello specifico. In potenza stimolante, in realtà le riflessioni che si sviluppano attorno ad eventi che potrebbero portare a risvolti interessanti non scavano mai oltre la superficie dell'ovvietà; la terza, la peggiore, raccoglie infine alcuni scritti sparsi. Tra apologie di Vasco Rossi e racconti "satirici" al cui confronto Benni, anche l'ultimo sclerotico Benni, sembra un genio uno chiude finalmente il libro pensando che quegli 8 euro no, non torneranno più indietro. 8 preziosissimi euro.

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Editore: Feltrinelli

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 177

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8807881209

ISBN-13: 9788807881206

Data di pubblicazione: 2013

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