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Cees Nooteboom

Rituali

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Inserito il 30-01-2014 da Alberto Rossi
Aggiornato il 30-01-2014 da Alberto Rossi
Disponibile in 1 libreria
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Aggiornato il 30-01-2014 da Alberto Rossi
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“Un’assenza, uno che non esiste”: così si autodefinisce Inni Wintrop, protagonista di Rituali, uomo senza qualità di questo fine millennio, ironico spettatore di un mondo che, come la città di Amsterdam in cui vive, mostra più l’aspetto di una “fortezza smantellata”, rivelando quel vuoto su cui è costruito, quella mancanza di fondamento e di centro che è uno dei temi costanti della letteratura del nostro secolo. Osservatore onnivoro, curioso di ogni esperienza, Inni lascia che le cose gli accadano, riservandosi, nel teatro del mondo, il ruolo di “dilettante”. Compra e vende quadri, investe in borsa, viaggia, legge, scrive oroscopi, insegue l’illusoria sensazione di esistere che gli danno gli amori, si abbandona, senza tentare di dirigerli, allo scorrere degli eventi, alla casualità degli incontri. Come quello con Arnold e Philip Taads, padre e figlio mai conosciutisi fra loro, di cui diventa amico a vent’anni di distanza l’uno dall’altro. All’opposto di Inni, questi cercano di sottrarsi al vortice della vita e del tempo, barricandosi in un solitario e ascetico rifiuto. Ma la maniacale routine di Arnold, il culto della meditazione Zen e della civiltà giapponese di Philip non offrono redenzione all’insensatezza del vivere. In un mondo che ha perso fedi e certezze, i rituali non sono più la via d’accesso alla dimensione del sacro, alla trascendenza, a quel mistero in cui è racchiuso l’ordine e il significato dell’esistere, restano solo un vano tentativo di tenere a bada la paura in attesa della morte. Due sono i quadri che Inni compra e vende nel romanzo: una “Sibilla”, quasi emblematica custode dell’enigma dell’universo, e una stampa giapponese ukiyo-e, quella “pittura del mondo fluttuante” che Nooteboom stesso non fa che offrirci: l’immagine della vita nel suo effimero fluire, nelle sue seduzioni che svaniscono, in ciò che la rende, se non accettabile, amata.

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Editore: Iperborea

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 220

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8870910334

ISBN-13: 9788870910339

Data di pubblicazione: 1993

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“Un’assenza, uno che non esiste”: così si autodefinisce Inni Wintrop, protagonista di Rituali, uomo senza qualità di questo fine millennio, ironico spettatore di un mondo che, come la città di Amsterdam in cui vive, mostra più l’aspetto di una “fortezza smantellata”, rivelando quel vuoto su cui è costruito, quella mancanza di fondamento e di centro che è uno dei temi costanti della letteratura del nostro secolo. Osservatore onnivoro, curioso di ogni esperienza, Inni lascia che le cose gli accadano, riservandosi, nel teatro del mondo, il ruolo di “dilettante”. Compra e vende quadri, investe in borsa, viaggia, legge, scrive oroscopi, insegue l’illusoria sensazione di esistere che gli danno gli amori, si abbandona, senza tentare di dirigerli, allo scorrere degli eventi, alla casualità degli incontri. Come quello con Arnold e Philip Taads, padre e figlio mai conosciutisi fra loro, di cui diventa amico a vent’anni di distanza l’uno dall’altro. All’opposto di Inni, questi cercano di sottrarsi al vortice della vita e del tempo, barricandosi in un solitario e ascetico rifiuto. Ma la maniacale routine di Arnold, il culto della meditazione Zen e della civiltà giapponese di Philip non offrono redenzione all’insensatezza del vivere. In un mondo che ha perso fedi e certezze, i rituali non sono più la via d’accesso alla dimensione del sacro, alla trascendenza, a quel mistero in cui è racchiuso l’ordine e il significato dell’esistere, restano solo un vano tentativo di tenere a bada la paura in attesa della morte. Due sono i quadri che Inni compra e vende nel romanzo: una “Sibilla”, quasi emblematica custode dell’enigma dell’universo, e una stampa giapponese ukiyo-e, quella “pittura del mondo fluttuante” che Nooteboom stesso non fa che offrirci: l’immagine della vita nel suo effimero fluire, nelle sue seduzioni che svaniscono, in ciò che la rende, se non accettabile, amata.

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