Libro

Scott Pilgrim ha 23 anni, vive a Toronto e suona in una rock band. La sua vita però è arenata in una di quelle fasi che potremmo definire "tra": "tra" due lavori (uno che ha perso e uno che non ha ancora trovato) e "tra" due amori (uno che è finito e l'altro che ancora non si vede), forse più per colmare il vuoto che sente dentro che per reale interesse inizia a uscire con la diciassettenne Knives Chau, fino a quando, sulla sua strada, non incontra la bella Ramona Flowers... beh, messa così potrebbe sembrare la trama di un volgare libro di Fabio Volo o, peggio, di Luca Bianchini, invece mi sono trovato di fronte a una delle narrazioni più geniali degli ultimi anni... Ma facciamo un passo in dietro: I narratori conoscono un terribile punto debole di noi lettori: l'identificazione che proviamo nei confronti di un personaggio ed esistono narratori che faranno di questa conoscenza un uso onesto e narratori che invece la useranno con disonestà assoluta. Questi ultimi scriveranno storie pensando più o meno così: "ehi, tutti usano facebook, posso scrivere una storia su persone che usano facebook in cui tutti coloro che usano facebook si possano riconoscere" oppure esordiscono in questo modo, " il protagonista di questa storia è un ragazzo come tanti altri" il che vuol dire creare un guscio vuoto su cui il lettore dovrà poi proiettare se stesso (ogni riferimento ai libri di Fabio Volo non è casuale). Ne risulteranno quindi storie fatte di stereotipi e vuote. I narratori onesti, invece, creano una storia che hanno dentro e l'identificazione dei lettori non viene per forza dall'adesione alla realtà attuale, quanto piuttosto da un sostrato psicologico e morale molto curato che il lettore stesso troverà verosimile; per farvi un esempio, LOST, nelle prime serie, funzionava così (ecco perché era un capolavoro, a differenza del suo triste finale). Perchè vi sto dicendo questo? Per farvi capire che quando un narratore è onesto, anche la storia di "un ragazzo come tanti" può diventare una grande storia senza essere streotipata, paraculo o, peggio, banale. Scott Pilgrim narra vicende in cui tutti noi siamo incorsi almeno una volta nella vita: amori, amici, musica, ma attraverso delle buone idee e una narrazione vivida e verosimile riesce ad essere entusiasmante. Se dovessi fare un collegamento con qualche altra opera, mi verrebbe da pensare ad "Alta Fedeltà" di Nick Hornby. Un "Alta Fedeltà" scritto però, invece che da un autore britannico classe 57, da un disegnatore di fumetti nato nel 79 e cresciuto a pane, nutella, videogiochi, manga e rock (ehm, mi ricorda qualcuno...). Quindi, parallelamente alle storie di ex fidanzati, amici strani, amori, musica rock, cotte adolescenziali, familiari e coinquilini sarcastici, ricerca di lavoro e della propria anima troveremo anche superpoteri mistici, combattimenti epici, passaggi nel subspazio e spade magiche (beh tutte quelle ora passate di fronte al super nintendo o al sega megadrive saranno pure servite a qualcosa, no?) sullo sfondo di una toronto vivida e realistica ( lo so che questo cozza con quanto ho appena detto.. ma fidatevi di me)... Aggiungeteci po dei dialoghi vivaci e deniali in puro stile Diablo Cody ( anche se, forse, è Diablo Cody ad essersi ispirata ai dialoghi di "Scott Pilgrim", visto che il primo volume della saga risale al 2004) e avrete uno dei fumetti più belli, intelligenti e divertenti che abbiate mai letto!! PS. il nome del protagonista, Scott Pilgrim è preso da una canzone della band indie rock canadese "Plumtree", vi posto il video che è un buon modo per entrare nelle atmosfere di questo splendido fumetto: http://www.youtube.com/watch?v=sb3TWNzMSr0