Una "terra di nessuno" stretta tra un aeroporto e una discarica; Nel cielo fluttuano le emanazioni tossiche, e di mattina tutto è avvolto dalla nebbia. E' qui che vive il protagonista dello Stordimento. Durante il giorno lavora al macello per un misero salario: un forzato tra bestie condannate a morte. Eppure qualcosa lo trattiene dall'andarsene. Forse la vecchia nonna, per cui ruba trippe e animelle nascondendole nelle mutande e difendendole da branchi di cani affamati, o l'amicizia di Bortch, suo compagno di lavoro e confidente. Del resto, fin da bambino ha imparato a trasformare la realtà deprimente che lo circonda in qualcosa di meraviglioso, a vedere in un corso d'acqua inquinato una limpida sorgente, o luoghi esotici nei cumuli di rifiuti e nelle vasche di depurazione... Ed è affezionato ai suoi ricordi, anche se "assomigliano a uccelli incatramati". Con una scrittura lieve, pervasa da un formidabile humour nero, Egloff ci sprofonda in un ambiente sordido e miserabile, e al tempo stesso ce ne fa emergere cesellando un mondo parallelo surreale e ricco di grazia, lasciandoci infine un pizzico di nostalgia, un goccio di amarezza e una punta di speranza.