Composti e pubblicati tra il 1759 e il 1767, i nove volumi del Tristram Shandy rappresentano il capolavoro di Laurence Sterne: un'opera ironica, patetica, audace, polemica e beffarda che ha segnato un punto di svolta nell'evoluzione del romanzo inglese ed europeo del Settecento e che ancora oggi appare di ardito sperimentalismo. Raccontando una piccola vicenda familiare che si dipana nell'arco di un solo giorno, Sterne con sottile e spregiudicato umorismo rivolge la sua acuta penna contro le convenzioni morali e letterarie dell'epoca. Come scrive Ugo Foscolo, che di Sterne è stato traduttore: «Era dunque l'autore d'animo libero, e di spirito bizzarro, e d'argutissimo ingegno, segnatamente contro la vanità de' potenti, la ipocrisia degli ecclesiastici, e la servilità magistrale degli uomini letterati ... e mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accennando più che non dicono, ed usurpando frasi, voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l'apparente semplicità di certo stile apostolico e riposato».