Uomo nel buio è dedicato allo scrittore israeliano David Grossman e alla memoria di suo figlio Uri, morto nelle ultime ore di combattimento di una guerra inutile. Nel libro Auster racconta la storia di August Brill, un anziano recensore costretto a letto da un incidente, che per tenere a bada i suoi fantasmi nelle interminabili ore di una notte insonne immagina una storia in cui l'America è in piena guerra di secessione, dopo che alcuni stati, guidati da New York, sono usciti dall'Unione in seguito alla contestata elezione di George W. Bush del 2000. L'11 settembre 2001 non è successo niente di particolare, ma la guerra infiamma tutti gli Stati Uniti e l'unico modo per risolvere il problema è uccidere chi ha immaginato tutto questo, August Brill (da cui il geniale titolo della recensione del Jerusalem Post: «Kill Brill»). Da quest'ossatura metaletteraria, in tutto e per tutto un omaggio alle distopie di Philip K. Dick (c'è persino una ragazza dai capelli scuri che manovra occultamente il protagonista), prende carne e sangue la vera storia che Auster vuole raccontare e che August Brill vuole dimenticare, l'America vera della «war on terror», la moglie morta di cancro, gli indicibili orrori della guerra in Iraq da un lato e dall'altro la commovente tenerezza della nipote di Brill, la sorgente di luce che rischiarerà un poco il buio che avvolge August Brill e l'America.