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Giorgio Bassani

Il giardino dei Finzi-Contini

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (0)
Inserito il 02-09-2014 da aledem
Aggiornato il 02-09-2014 da aledem
Disponibile in 3 librerie
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Aggiornato il 02-09-2014 da aledem
Disponibile in 3 librerie

Il romanzo si apre con un Prologo in cui Bassani descrive come una sua visita, nel 1957, alla necropoli etrusca di Cerveteri abbia suscitato in lui una breve riflessione sul rapporto dialettico tra la vita e la morte, fortemente intrecciato con quello fra il tempo passato e il presente. L’occasione lo spinge indietro con la memoria, a Ferrara, e al cimitero ebraico in fondo a via Montebello, e in particolare alla tomba monumentale dei Finzi-Contini, dove riposa un unico membro della famiglia che aveva conosciuto negli anni precedenti la seconda guerra mondiale. Il libro è, quindi, un omaggio memoriale postumo a questo gruppo di israeliti, destinati a morire nei lager nazisti, per restituirli alla vita attraverso la forza dell’arte. La vicenda è ambientata nei tempi cupi del fascismo e delle leggi razziali che colpirono tante case ebraiche e che esclusero i giovani dalle scuole pubbliche e da tutte le associazioni culturali e ricreative. Per questo motivo Ermanno e Olga Finzi-Contini rompono la loro cortina di riservatezza e aprono i cancelli del proprio giardino a un gruppo di coetanei dei figli Alberto e Micòl. Fra questi giovani c’è anche l’io narrante, già da tempo affascinato da quel luogo, ma soprattutto dal modo d’agire enigmatico e imprevedibile di Micòl, personaggio simbolico che richiama gli archetipi mitici del viaggio iniziatico dall’adolescenza alla maturità. La delicata storia di un amore tacito e discreto, chiuso nell’ambito di un giardino, di un campo da tennis e di una casa, si apre allora nella prospettiva di una storia più ampia, che coinvolge l’intimo inafferrabile di ogni creatura umana.

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Editore: Arnoldo Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 241

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8804320559

ISBN-13: 9788804320555

Data di pubblicazione: 1991

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Il giardino dei Finzi-Contini

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Il romanzo si apre con un Prologo in cui Bassani descrive come una sua visita, nel 1957, alla necropoli etrusca di Cerveteri abbia suscitato in lui una breve riflessione sul rapporto dialettico tra la vita e la morte, fortemente intrecciato con quello fra il tempo passato e il presente. L’occasione lo spinge indietro con la memoria, a Ferrara, e al cimitero ebraico in fondo a via Montebello, e in particolare alla tomba monumentale dei Finzi-Contini, dove riposa un unico membro della famiglia che aveva conosciuto negli anni precedenti la seconda guerra mondiale. Il libro è, quindi, un omaggio memoriale postumo a questo gruppo di israeliti, destinati a morire nei lager nazisti, per restituirli alla vita attraverso la forza dell’arte. La vicenda è ambientata nei tempi cupi del fascismo e delle leggi razziali che colpirono tante case ebraiche e che esclusero i giovani dalle scuole pubbliche e da tutte le associazioni culturali e ricreative. Per questo motivo Ermanno e Olga Finzi-Contini rompono la loro cortina di riservatezza e aprono i cancelli del proprio giardino a un gruppo di coetanei dei figli Alberto e Micòl. Fra questi giovani c’è anche l’io narrante, già da tempo affascinato da quel luogo, ma soprattutto dal modo d’agire enigmatico e imprevedibile di Micòl, personaggio simbolico che richiama gli archetipi mitici del viaggio iniziatico dall’adolescenza alla maturità. La delicata storia di un amore tacito e discreto, chiuso nell’ambito di un giardino, di un campo da tennis e di una casa, si apre allora nella prospettiva di una storia più ampia, che coinvolge l’intimo inafferrabile di ogni creatura umana.

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