Con Biliardo alle nove e mezzo Böll si discosta momentaneamente da temi e figure strettamente legati all'attualità e compie un tentativo ambizioso, che lo porta a misurarsi con la grande tradizione delle saghe familiari dell'Ottocento. Il romanzo si svolge in un'unica giornata, ma accoglie in visioni retrospettive, affidate alla narrazione pura, al dialogo o al monologo, cinquant'anni di eventi. Come la dimora dei Buddenbrook nel capolavoro di Thomas Mann, l'Abbazia di sant'Ambrogio svolge qui la funzione di relatà-simbolo: edificata dal vecchio Fähmel, distrutta dal figlio e in procinto di essere riedificata dal nipote, essa è l'emblema di una vicenda familiare, delle sue traversie, dei suoi dissidi, è l'emblema dell'incomunicabilità fra generazioni diverse, ciascuna delle quali ha un suo personale rapporto con la storia, che è poi la storia della Germania, quella più difficile, contraddittoria, dolorosa.