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E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

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Muriel Barbery

L'eleganza del riccio

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (1)
Inserito il 02-10-2015 da Martocchia
Aggiornato il 02-10-2015 da Martocchia
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 02-10-2015 da Martocchia
Aggiornato il 02-10-2015 da Martocchia
Disponibile in 1 libreria

Siamo a Parigi in un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Invece, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta, che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno, per l'esattezza). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro si incontreranno grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée e il suo antico, doloroso segreto.

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Martocchia

“Ero sincera. Da molto tempo mi ero adeguata alla prospettiva di una vita in solitudine, Nella nostra società essere povera, brutta e per giunta intelligente condanna a percorsi cupi e disillusi a cui è meglio abituarsi quanto prima. Alla bellezza si perdona tutto, persino la volgarità. E l'intelligenza non sembra più una giusta compensazione delle cose, una sorta di riequilibrio che la natura offre ai figli meno privilegiati, ma solo un superfluo gingillo che aumenta il valore del gioiello. La bruttezza, invece, di per sé è sempre colpevole, e io ero già votata a quel tragico destino, reso ancora più doloroso s si pensa che non ero affatto stupida.”

...sempre a Parigi, e ancora una volta, all'interno di un palazzo speciale, o meglio, in cui abitano persone speciali.
Due le protagoniste, principalmente: da una parte Renée, portinaia che risponde, in apparenza, in tutto e per tutto, al classico prototipo di portinaia grassa, malconcia, ignorante, e trasandata; dall'altra parte Paloma, dodicenne, in apparenza una ragazzina come tante, mediocre quanto basta.
Le due personalità non potrebbero essere più diverse, eppure c'è un filo conduttore che le lega, e che si scopre solo man mano che si va avanti con la lettura.

Renée è in realtà una donna saggia, colta, amante dell'arte in tutte le sue forme, della musica, del cinema, della cultura giapponese. Ha un gatto che ha chiamato Lev (in onore di Tolstoj), e credo che questo basti a rendere l'idea.

continua su: http://sullungomaredellibro.blogspot.com/2016/02/muriel-barbery-leleganza-del-riccio.html

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Editore: E/O

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 318

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8866324787

ISBN-13: 9788866324782

Data di pubblicazione: 2014

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Muriel Barbery

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Aggiornato il 02-10-2015 da Martocchia
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Siamo a Parigi in un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Invece, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta, che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno, per l'esattezza). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro si incontreranno grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée e il suo antico, doloroso segreto.

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“Ero sincera. Da molto tempo mi ero adeguata alla prospettiva di una vita in solitudine, Nella nostra società essere povera, brutta e per giunta intelligente condanna a percorsi cupi e disillusi a cui è meglio abituarsi quanto prima. Alla bellezza si perdona tutto, persino la volgarità. E l'intelligenza non sembra più una giusta compensazione delle cose, una sorta di riequilibrio che la natura offre ai figli meno privilegiati, ma solo un superfluo gingillo che aumenta il valore del gioiello. La bruttezza, invece, di per sé è sempre colpevole, e io ero già votata a quel tragico destino, reso ancora più doloroso s si pensa che non ero affatto stupida.”

...sempre a Parigi, e ancora una volta, all'interno di un palazzo speciale, o meglio, in cui abitano persone speciali.
Due le protagoniste, principalmente: da una parte Renée, portinaia che risponde, in apparenza, in tutto e per tutto, al classico prototipo di portinaia grassa, malconcia, ignorante, e trasandata; dall'altra parte Paloma, dodicenne, in apparenza una ragazzina come tante, mediocre quanto basta.
Le due personalità non potrebbero essere più diverse, eppure c'è un filo conduttore che le lega, e che si scopre solo man mano che si va avanti con la lettura.

Renée è in realtà una donna saggia, colta, amante dell'arte in tutte le sue forme, della musica, del cinema, della cultura giapponese. Ha un gatto che ha chiamato Lev (in onore di Tolstoj), e credo che questo basti a rendere l'idea.

continua su: http://sullungomaredellibro.blogspot.com/2016/02/muriel-barbery-leleganza-del-riccio.html

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