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Frank O'Hara

Lunch poems

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Inserito il 29-04-2016 da strepitio
Aggiornato il 29-04-2016 da strepitio
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 29-04-2016 da strepitio
Aggiornato il 29-04-2016 da strepitio
Disponibile in 1 libreria

Per la prima volta tradotti in versione integrale, i Lunch poems, composti fra il 1953 e il 1964, si configurano come un work-in-progress, un terreno sul quale Frank O'Hara (1926-1966) sperimenta continuamente e dove ciò che conta è la qualità istantanea senza curarsi troppo se il risultato sia una poesia finita o no. Prendendo parole a prestito qua e là, lasciandosi alle spalle ogni regola codificata, creando strutture ariose, O'Hara raggiunge una libertà di espressione poetica mai vista nella poesia americana fino ad allora. La sua concezione della poesia come cronaca dell'atto creativo nasce dallo stretto contatto con altre espressioni a lui contemporanee: la pittura di Pollock, Kline, de Kooning; la musica di Cage e Feldman e tutta la stagione della grande vitalità artistica newyorchese a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Nei Lunch poems O'Hara si tuffa a pieno nella creatività caotica di Manhattan, forgiando un nuovo idioma in grado di amalgamare le suggestioni e le tentazioni del vivere quotidiano di una città che con i suoi odori e sapori, rumori e colori è il "ronzio" continuo della sua poesia.

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Editore: Mondadori

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 163

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8804453605

ISBN-13: 9788804453604

Data di pubblicazione: 1998

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Per la prima volta tradotti in versione integrale, i Lunch poems, composti fra il 1953 e il 1964, si configurano come un work-in-progress, un terreno sul quale Frank O'Hara (1926-1966) sperimenta continuamente e dove ciò che conta è la qualità istantanea senza curarsi troppo se il risultato sia una poesia finita o no. Prendendo parole a prestito qua e là, lasciandosi alle spalle ogni regola codificata, creando strutture ariose, O'Hara raggiunge una libertà di espressione poetica mai vista nella poesia americana fino ad allora. La sua concezione della poesia come cronaca dell'atto creativo nasce dallo stretto contatto con altre espressioni a lui contemporanee: la pittura di Pollock, Kline, de Kooning; la musica di Cage e Feldman e tutta la stagione della grande vitalità artistica newyorchese a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Nei Lunch poems O'Hara si tuffa a pieno nella creatività caotica di Manhattan, forgiando un nuovo idioma in grado di amalgamare le suggestioni e le tentazioni del vivere quotidiano di una città che con i suoi odori e sapori, rumori e colori è il "ronzio" continuo della sua poesia.

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