Libro

Si rimane incantati leggendo le poesie di questa silloge di Manuela Magi! Versi emozionanti e ricchi di fascino, dove l’assonanza, spesso in chiusura delle liriche, sorprende e coinvolge piacevolmente il lettore, dove l’alba e il tramonto si confondono in eterni giochi di luci e ombre, mentre l’intreccio delle stagioni, ora in modo lieve ora più marcato, tratteggia paesaggi dell’anima accarezzati da silenzi sospinti dal vento. Poetare d’amore, questo, passionale e struggente, che libera pensieri soffusi tra fondali marini e la spuma dell’onda. Delicate sensualità giocano con le parole, accarezzando palpiti d’anima e carne. Ci sono solitudine e assenze a dilatare il tempo delle attese, nude lacrime rapprese ormai “cadute ai piedi della vita”. E poi c’è il mare nella sua indomita e mai sfiorita bellezza, pure quello immortalato nella stagione più fredda che i sogni del cuore riempie con la sua musica malinconica e mesta: Sarò lì ad aspettare l’alba, tra comignoli di fumo … e strade ancora vuote. Sentirò l’eco dei miei pensieri e l’ombra di un gabbiano, con le ali addosso al sole. Un mare d’inverno, questo, solitario nello sciabordio di sempre, con il faro appena spento e la scia di una vela in movimento. Mi sovviene il suono dell’onda che s’infrange sullo scoglio mentre ad occhi chiusi, raccolgo la salsedine sul corpo. È ancora umida, la sabbia che mi scorre ora tra le dita e la sua Luna, inciampa con la nube e la deriva. Il mare d’inverno racconta fiabe, bagnate di magia, tra canneti al vento e musiche ritmate di nostalgia. (“Il mare d’inverno”, © Manuela Magi)