Lìberos

Libro

La mia Libreria

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le tue informazioni utente.

Accedi ora o registrati


E intanto, mentre non c'eri...

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 28-08-2024
I nomi epiceni
Amélie Nothomb

"Non gli passa. È difficile che la collera passi. Esiste il verbo incollerirsi, far montare dentro di sé la collera, ma non il suo contrario. P [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-04-2024
La zona d'interesse
Martin Amis

"pensavo, come ha potuto «un sonnolento paese di poeti e sognatori», e la più colta e raffinata nazione che il mondo avesse mai visto, come ha [...]

Michela L.


Huckelberry Finn
Oltre un mese fa, 05-02-2024
Il libro delle sorelle
Amélie Nothomb

"Tu che adori la letteratura non hai voglia di scrivere? - Adoro anche il vino, ma non per questo ho voglia di coltivare la vigna."

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le informazioni sulla tua libreria.

Accedi ora o registrati

Devi effettuare l'accesso per inserire questo libro nella tua libreria.

Accedi ora o registrati

Umberto Saba

Ernesto

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (0)
Inserito il 24-03-2017 da Maria Agostina
Aggiornato il 24-03-2017 da Maria Agostina
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 24-03-2017 da Maria Agostina
Aggiornato il 24-03-2017 da Maria Agostina
Disponibile in 1 libreria

Questa nota era parte della risposta a un'inchiesta Sull'erotismo in letteratura promossa dalla rivista Nuovi Argomenti nel 1961. Qualche anno prima Umberto Saba aveva letto ad alta voce ad Elsa Morante il suo romanzo Ernesto che andava allora componendo. Essa ebbe poi modo di rileggerne il manoscritto, grazie all'amicizia di Linuccia, figlia del poeta. Ho letto, di recente, un romanzo incompiuto, inedito, e ancora (ma per poco, io spero) sconosciuto a tutti. Nella nostra perpetua immaturità, che cerca a tentoni i suoi passaggi verso la chiarezza, certe letture equivalgono, per noi, a esperienze reali e provvidenziali: sgombrando d'intorno a noi, col loro intervento illuminante, i mostri infantili della superstizione comune. In questa funzione liberatoria consiste, io credo, la massima ragione dell'arte. L'autore del manoscritto è Umberto Saba, poeta che, per la grazia del suo sacrificio, si può avvicinare a un santo. E a questo lavoro lui si dedicò nei giorni della sua vecchiaia, già prossima alla morte: quando ormai il suo sacrificio si rendeva a lui in tragedia, e agli altri in purezza assoluta. Così, già si definisce il valore di queste pagine; ma è facile presagire i commenti miserevoli dai quali esse verranno accolte: ricevendo, ovviamente, da opposizioni di specie così bassa, una riconferma della loro qualità. Vi si narrano le prime esperienze erotiche (amorose) di un ragazzo: le quali s'iniziano, per avventura, con una di quelle relazioni che - sebbene reali, e umane, e comunque di natura - la superstizione considera, nella loro specie, tabù. Il ragazzo di Saba, per sua grazia, è immune da certi tabù, responsabili di trasformare le realtà naturali in mostri assurdi e delittuosi. E mentre che per altri, contaminati dai tabù, una simile esperienza potrebbe trasformarsi in una determinazione irreale (che potrà farli schiavi perpetui d'una irrealtà) per il ragazzo di Saba essa rimane quello che è: un semplice incontro umano, che in se stesso è innocente (giacché lui non ne è stato corrotto) e non è malefico. Portato dalla sua innocente sensualità, e dalla sua spontanea curiosità della vita, questo ragazzo ideale, come è passato attraverso la sua prima, occasionale esperienza, così poi naturalmente conoscerà l'amore delle donne, avrà una moglie amata, ecc. ecc. Ora, per narrare tale vicenda, il caro e felice Saba non ricorre affatto alle reticenze, a cui pure io (accidenti a me) ho dovuto costringermi per riassumerla qui sopra. Lui, nella sua narrazione, non tralascia nessun particolare, per quanto difficile e segreto, purché gli sembri necessario; non castiga nessuna parola. Però, le stesse cose che altri, nel dirle, potrebbe rendere oscene, o ridicole, o sordide, si rivelano invece, dette da lui nella loro chiarezza reale, naturali e senza offesa. Lasciando limpida, alla fine della lettura, la emozione degli affetti, restituita alla purezza consapevole della coscienza matura. Le spiegazioni di questo fenomeno si possono ridurre a una sola: che Saba ha un fondamentale rispetto per la vita e la persona umana: senza il quale nell'arte, come pure nella storia, non c'è realismo, né libertà; ma servitù, e rettorica. (Elsa Morante) Nota di Sergio Miniussi.

Devi effettuare l'accesso per inserire le tue informazioni sulla lettura di questo libro.

Accedi ora o registrati

Modifica date lettura

Inizio lettura

Fine lettura

Editore: Einaudi

Lingua: (DATO NON PRESENTE)

Numero di pagine: 156

Formato: (DATO NON PRESENTE)

ISBN-10: 8806132989

ISBN-13: 9788806132989

Data di pubblicazione: 1995

Devi effettuare l'accesso per tracciare questo libro.

Accedi ora o registrati


Chi lo ha letto

Nessun utente ha letto questo libro

Chi lo sta leggendo

Nessun utente sta leggendo questo libro

Devi effettuare l'accesso per visualizzare le informazioni sulla tua libreria.

Accedi ora o registrati

Devi effettuare l'accesso per inserire questo libro nella tua libreria.

Accedi ora o registrati

Umberto Saba

Ernesto

Voto medio della comunità Lìberos
Recensioni (0)
Inserito il 24-03-2017 da Maria Agostina
Aggiornato il 24-03-2017 da Maria Agostina
Disponibile in 1 libreria
Inserito il 24-03-2017 da Maria Agostina
Aggiornato il 24-03-2017 da Maria Agostina
Disponibile in 1 libreria

Questa nota era parte della risposta a un'inchiesta Sull'erotismo in letteratura promossa dalla rivista Nuovi Argomenti nel 1961. Qualche anno prima Umberto Saba aveva letto ad alta voce ad Elsa Morante il suo romanzo Ernesto che andava allora componendo. Essa ebbe poi modo di rileggerne il manoscritto, grazie all'amicizia di Linuccia, figlia del poeta. Ho letto, di recente, un romanzo incompiuto, inedito, e ancora (ma per poco, io spero) sconosciuto a tutti. Nella nostra perpetua immaturità, che cerca a tentoni i suoi passaggi verso la chiarezza, certe letture equivalgono, per noi, a esperienze reali e provvidenziali: sgombrando d'intorno a noi, col loro intervento illuminante, i mostri infantili della superstizione comune. In questa funzione liberatoria consiste, io credo, la massima ragione dell'arte. L'autore del manoscritto è Umberto Saba, poeta che, per la grazia del suo sacrificio, si può avvicinare a un santo. E a questo lavoro lui si dedicò nei giorni della sua vecchiaia, già prossima alla morte: quando ormai il suo sacrificio si rendeva a lui in tragedia, e agli altri in purezza assoluta. Così, già si definisce il valore di queste pagine; ma è facile presagire i commenti miserevoli dai quali esse verranno accolte: ricevendo, ovviamente, da opposizioni di specie così bassa, una riconferma della loro qualità. Vi si narrano le prime esperienze erotiche (amorose) di un ragazzo: le quali s'iniziano, per avventura, con una di quelle relazioni che - sebbene reali, e umane, e comunque di natura - la superstizione considera, nella loro specie, tabù. Il ragazzo di Saba, per sua grazia, è immune da certi tabù, responsabili di trasformare le realtà naturali in mostri assurdi e delittuosi. E mentre che per altri, contaminati dai tabù, una simile esperienza potrebbe trasformarsi in una determinazione irreale (che potrà farli schiavi perpetui d'una irrealtà) per il ragazzo di Saba essa rimane quello che è: un semplice incontro umano, che in se stesso è innocente (giacché lui non ne è stato corrotto) e non è malefico. Portato dalla sua innocente sensualità, e dalla sua spontanea curiosità della vita, questo ragazzo ideale, come è passato attraverso la sua prima, occasionale esperienza, così poi naturalmente conoscerà l'amore delle donne, avrà una moglie amata, ecc. ecc. Ora, per narrare tale vicenda, il caro e felice Saba non ricorre affatto alle reticenze, a cui pure io (accidenti a me) ho dovuto costringermi per riassumerla qui sopra. Lui, nella sua narrazione, non tralascia nessun particolare, per quanto difficile e segreto, purché gli sembri necessario; non castiga nessuna parola. Però, le stesse cose che altri, nel dirle, potrebbe rendere oscene, o ridicole, o sordide, si rivelano invece, dette da lui nella loro chiarezza reale, naturali e senza offesa. Lasciando limpida, alla fine della lettura, la emozione degli affetti, restituita alla purezza consapevole della coscienza matura. Le spiegazioni di questo fenomeno si possono ridurre a una sola: che Saba ha un fondamentale rispetto per la vita e la persona umana: senza il quale nell'arte, come pure nella storia, non c'è realismo, né libertà; ma servitù, e rettorica. (Elsa Morante) Nota di Sergio Miniussi.

Devi effettuare l'accesso per inserire le tue informazioni sulla lettura di questo libro.

Accedi ora o registrati

Modifica date lettura

Inizio lettura

Fine lettura

Éntula, il festival letterario diffuso CON la Sardegna

Mens Sana, festival di letteratura sportiva

Liquida, festival di letteratura giornalistica